Vale la pena fare opposizione ad un decreto ingiuntivo ricevuto da Banca IFIS?

Bisognerebbe chiedere a chi consiglia opposizione, su quali basi concrete presenterebbe il ricorso al decreto ingiuntivo di Banca IFIS





Ho appena ritirato un decreto ingiuntivo da parte IFIS Banca e ho tempo 40 giorni per fare opposizione: ho contattato un’agenzia che si occupa di trovare soluzioni con banche e/o finanziarie, ho inviato le carte e neanche trascorso un giorno mi hanno richiamata dicendo che IFIS non prende in considerazione un piano di rientro e l’unica cosa da fare è ricorrere all’opposizione. Dopodiché mi è stato detto che avrei dovuto spendere oltre Euro 4 mila euro per avviare la pratica, versando già una somma di Euro 350 (che non verranno tolti dalla somma finale).

La mia domanda è questa: vale la pena spendere i questi soldi per fare opposizione, e magari trovare un accordo con Banca IFIS per un piano di rientro oppure aspettare il precetto e pignoramento dello stipendio? Sinceramente vorrei evitare il pignoramento in quanto non vorrei fare una “brutta figura” con il mio datore di lavoro.

Premetto che prendo Euro 1640 netti, e attualmente ho già una cessione del quinto di Euro 268. Se aspetto il pignoramento quanto potrebbero togliere?

BEGINNISH

Bisognerebbe chiedere a questa fantomatica Agenzia (che non si sa bene se sia preposta a trovare soluzioni per risolvere i problemi del debitore o per incrementare i propri guadagni) su quali basi presenterebbe ricorso a decreto ingiuntivo.

Sicuramente Banca IFIS non accetta composizione, a saldo stralcio, delle posizioni debitorie quando il debitore percepisce uno stipendio.

Io, personalmente, sconsiglierei di affidarsi a queste sedicenti Agenzie debiti, eviterei di sprecare soldi e attenderei (con rassegnazione se il debito per cui agisce Banca IFIS è rimasto effettivamente inadempiuto) la trattenuta per pignoramento dello stipendio che ammonterebbe al 20% dell’importo ottenuto sommando quanto accreditato sul conto corrente del debitore dal datore di lavoro (busta paga al netto di oneri fiscali, contributi previdenziali ed assistenziali e della rata per la cessione) e la rata di rimborso del prestito dietro cessione del quinto. A meno che non sussistano validissimi motivi per opporsi al decreto ingiuntivo con qualche chance di successo.

La controproposta da fare all’Agenzia è quella di riconoscerle una percentuale concordata sul risparmio ottenuto dal debitore sul debito residuo.

Comunque, stiamo parlando di una trattenuta di circa 382 euro per quanto attiene il pignoramento dello stipendio.

STOPPISH

3 Agosto 2022 · Patrizio Oliva


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