L'impugnazione di una donazione effettuata dalla de cuius nell'anno 2000 nei confronti di uno degli eredi si puà eccepire ora in un giudizio di riduzione per lesione di legittima o sono passati più di 20 anni? ...
Spulciando nei vostri archivi ho trovato un articolo (la donazione nascosta sotto forma di vendita), per il quale vorrei una spiegazione: allo scopo di eludere l'azione di restituzione da parte dei legittimari, il donante può decidere di fingere una vendita con uno degli eredi. Nel caso di vendita gli eredi non potrebbero fare nulla dopo la morte del venditore. È possibile fare opposizione solo nel caso in cui si dia prova che il contratto sia stato simulato. Il soggetto che desse prova della simulazione e della lesione dei suoi diritti, avrebbe cinque anni di tempo per impugnare la simulazione. La mia domanda é: DALLA DATA DELLA VENDITA O DALLA MORTE DEL DONANTE/VENDITORE? ...
L'azione di riduzione delle disposizioni lesive della quota di legittima ha natura personale, sicché nell'ipotesi in cui il relativo obbligo di restituzione debba essere posto a carico di più persone, su un medesimo bene ad esse donato o attribuito per quote ideali, la riduzione deve operarsi, nei confronti dei vari beneficiari, in misura proporzionale all'entità delle rispettive attribuzioni: pertanto, ciascuno di essi è tenuto a rispondere soltanto nei limiti ed in proporzione del valore di cui si riduce l'attribuzione o la quota a suo tempo conseguita e non è configurabile un obbligo solidale dei soggetti tenuti alla riduzione. Nel procedimento per la reintegrazione della quota di eredità riservata al legittimario, si deve avere riguardo al momento di apertura della successione per calcolare il valore dell'asse ereditario: mediante la cosiddetta riunione fittizia è necessario stabilire l'esistenza e l'entità della lesione della legittima, nonché determinare il valore dell'integrazione spettante al legittimario leso. ...