Tutela del debitore ( ? )












Come già espresso mesi fa, i miei genitori si trovano in una grave situazione debitoria presso Finanziarie, questioni per la quale ci siamo anche rivolti ad AdiConsum e AntiUsura.

Un problema permane anche nell’insistenza di tali Finanziarie che pressano di comunicazioni scritte e telefonate, fin qui nulla di male essendo alla fine parte lesa, credo sia nei loro diritti cercare di recuperare i loro crediti.

Fra queste Finanziarie se ne trova una però che si sta comportando in maniera poco ortodossa, pur rispondendo alle loro chiamate e spiegando i problemi che ci sono, questi signoroni si permettono non solo di far leva nell’estorcere soldi inventandosi fantomatiche conseguenze che non stanno ne in cielo ne in terra ( tipo minacce del sequestro di 3/5 della pensione), ma si permettono di contattare persone estranee alla faccenda!

Io che sono la figlia sono stata contattata ben 3 volte, da numerazioni diverse, sul cellulare !
Che a parte il diritto con cui si permettono di fare tale cosa, devo ancora capire come hanno carpito il mio numero visto che non lo registro mai da nessuna parte ( e il mio gestore di telefonia nega nella maniera più assoluta di averlo fornito ).

Stamattina, dopo aver tentato di contattare me, chiamata a cui non ho risposto perché mi trovavo sul luogo di lavoro, hanno chiamato un nostro vicino…e questa cosa per me è gravissima.

La situazione per i miei genitori è già pesante di suo, non si negano alle chiamate e rispondono sempre e chiaramente dove sta il problema…perché cercarli insistentemente anche tramite persone estranee alla faccenda ?

Non esiste nessuna legge per tutelarli? Il rischio è che altre persone vengano a conoscenza di fatti delicatissimi !

Gli strumenti per difendersi dall’invadenza ed insistenza degli addetti al recupero del credito, spesso condite da minacce esplicite o sottese, esistono eccome, solo che non piovono dal cielo e richiedono una buona dose di determinazione, e tempo da dedicare alla questione, da parte del debitore.

Si comincia con la diffida al legale rappresentante della finanziaria creditrice o della società di recupero crediti che agisce dopo cessione o affidamento in gestione: spesso i vertici non sono a conoscenza della pratiche intimidatorie e lesive della privacy messe in atto dagli addetti, il cui unico obiettivo è quello di portare a casa la provvigione. In ogni caso, il più delle volte, i contatti indesiderati del “terzo tipo” cessano dopo aver adottato questa misura.

Si passa poi alla denuncia/querela contro quanti (ignoti, ma evidentemente identificabili fra i collaboratori della società titolare del credito) utilizzano il mezzo telefonico per contattare il debitore contro la sua volontà e dopo che è stato chiaramente riferita l’impossibilità di adempiere a qualsiasi richiesta di rimborso seppure parziale e/o dilazionato nel tempo. I reati che si chiede di accertare all’Autorità giudiziaria sono quelli di stalking e/o estorsione.

Si finisce, per completare il quadro, con il presentare ricorso, reclamo o denuncia all’Autorità per la tutela della privacy, dettagliando con prove testimoniali e/o documentali le continue violazioni della dignità e della privacy subite dal debitore, con particolare riferimento alle pratiche, assolutamente vietate, di contattare parenti, amici e datore di lavoro del debitore per rendere loro nota la sua situazione di insolvenza.

Tutti gli argomenti a cui si è in questo topic accennato sono discussi ed affrontati in maniera sistematica ed esaustiva in una apposita sezione del blog Tutela del debitore e della sua privacy, difesa dai creditori – consigli a cui si rimanda per gli eventuali necessari approfondimenti.

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14 Novembre 2014 · Annapaola Ferri