Quali i rischi si corrono nel trasferire liquidità da un conto corrente ad un altro in odore di pignoramento?






Ho un conto corrente in Italia, a rischio pignoramento da parte di Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER), ed un conto corrente all’estero: dovrei effettuare un bonifico dall’estero sul conto corrente italiano (il conto corrente di destinazione deve essere necessariamente a mio nome) per poi riversare subito, altrove, i soldi rimpatriati.

Da quanto ho letto, può capitare che la banca italiana congeli il saldo di conto corrente prima che io ne sia messa a conoscenza. Inoltre, mi sembra di aver capito che dopo il pignoramento i soldi del bonifico verso il conto corrente italiano, in caso di avvenuto pignoramento di quest’ultimo, resterebbero comunque nella mia disponibilità.

Poteri allora effettuare il trasferimento dei soldi dal conto estero a quello italiano, per poi inoltrarli in un altro conto corrente non intestato a me, senza alcun rischio. Giusto?

Effettivamente, se l’ufficiale giudiziario passa, per la notifica, prima in banca, quando il debitore esecutato riceve l’atto di pignoramento, il pignoramento del saldo di conto corrente potrebbe essere già operativo.

E’ anche vero che se il saldo di conto corrente è già stato pignorato quando arriva l’accredito dall’estero, il bonifico potrebbe essere acquisito e la dichiarazione della banca, terzo pignorato, di cui all’articolo 547 del codice di procedura civile, aggiornata e fatta pervenire al giudice decidente.

Inoltre, esiste la possibilità, per quanto remota e poco probabile (ma non a probabilità nulla), che l’accredito all’estero vada a buon fine nello spazio temporale intercorrente dal momento in cui l’atto di pignoramento viene notificato alla banca e quello in cui l’impiegato addetto congela il saldo di conto.

Insomma, se l’ordine di trasferimento di denaro dalla banca estera viene eseguito poco dopo che la banca italiana ha ricevuto l’atto di pignoramento presso terzi e poco prima che i tecnici della banca italiana rendano indisponibile il saldo al correntista, oppure se la banca decide di incamerare i bonifici in entrata e aggiornare la dichiarazione già resa, i soldi trasferiti dall’estero restano pignorati e assegnati al creditore procedente dal giudice.

Se lei stessa può gestire i tempi del bonifico dall’estero, la via più sicura è quella di aprire un altro conto corrente in Italia, non ancora noto al concessionario della riscossione e all’Agenzia delle Entrate, ed effettuare i due trasferimenti appena il nuovo conto è operativo.

Infatti, il nuovo conto corrente non verrebbe registrato immediatamente in Anagrafe Tributaria (i flussi vengono trasmessi dalle banche all’ADE con cadenza mensile) e, nel tempo necessario per portare a termine le due operazioni di trasferimento, anche se il Concessionario della riscossione effettuasse nuove visure, l’informazione relativa all’esistenza del nuovo conto corrente non potrebbe essere utilmente utilizzata per avviare un’azione esecutiva mirata.

2 Agosto 2017 · Ludmilla Karadzic


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