Trading online – Investimenti da sogno per truffe da incubo?


Non ti preoccupare, l’investimento è sicuro, il guadagno praticamente certo e poi pensiamo a tutto noi





Mio padre ha perso 20 mila euro, i risparmi di una vita, poiché si è fatto raggirare da un sedicente intermediario che lo ha convinto a investire tutto nel trading online.

Cosa deve fare adesso per recuperare qualcosa?

Non ti preoccupare, l’investimento è sicuro, il guadagno praticamente certo e poi pensiamo a tutto noi: è così che il consumatore, incuriosito e attirato da proposte sempre più ammiccanti, decide di provare il trading online.

Ed è così, purtroppo, che ha inizio una delle truffe del momento, che tante vittime sta mietendo.

Un affare vantaggioso come quello che è stato proposto a circa 1.500 investitori in tutta Italia.

A scoprire il raggiro è stata la Guardia di Finanza di Milano, che ha sequestrato oltre 21 milioni di euro agli indagati, residenti in Svizzera ed in Italia.

Quello degli investimenti si conferma sempre di più un settore pericoloso e questa operazione della Guardia di Finanza ne è l’ennesima dimostrazione.

Stando a quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, i truffatori avrebbero attirato le vittime prospettandogli investimenti fruttuosi in fondi mobiliari all’estero.

Ora che la frode è stata smascherata, bisogna fare giustizia e permettere alle vittime di rientrare in possesso delle somme investite.

È bene fare attenzione con il trading online, perché è un settore che richiede una certa esperienza e competenza. Come appurato dalla Guardia di Finanza, i soldi degli investitori sono finiti in fondi gestiti da società di investimento a capitale variabile maltesi che nel tempo si sono rivelati privi di liquidità e sono stati versati direttamente oppure tramite la sottoscrizione di polizze assicurative del tipo unit linked emesse da compagnie estere.

Dalla ricostruzione fatta dagli inquirenti, il collocamento delle polizze è avvenuto tramite una rete di distributori assicurativi italiani collegati tra loro, alcuni dei quali non più esistenti in seguito ad operazioni societarie straordinarie intervenute nel corso degli anni.

Le indagini hanno evidenziato che la società maltese quei soldi non li ha mai investiti nei fondi mobiliari esteri, costituiti alle Isole Bermuda e nel Liechtenstein, ma è stata smantellata, con i soldi delle vittime dirottati nei conti dei soggetti collocatori delle polizze assicurative, artefici della frode.

Ma questo è solo l’ultimo dei casi.

La situazione è davvero preoccupante perché le segnalazioni sono sempre più numerose ed in diversi casi si tratta di cifre importanti.

È un fenomeno che merita la massima attenzione. Il primo approccio che il consumatore ha è facile, diretto, quasi amichevole.

Navigando sul sito internet, attraverso una chat o tramite i servizi di messaggistica si entra in contatto con un operatore della società di trading online.

L’operazione che viene prospettata è estremamente allettante, perché a fronte di un investimento di qualche centinaio di euro viene garantito un ritorno di migliaia di euro”.

Già questo dovrebbe far scattare un campanello d’allarme, perché bisogna sempre diffidare dai facili guadagni.

In alcuni casi il consumatore non si fida e lascia perdere, in altri invece, ormai conquistato dall’operatore, decide di provare. Ed è così che inizia l’incubo.

Perché all’investimento iniziale ne viene chiesto un altro per ottenere un guadagno ancora maggiore. Soldi su soldi che ad un certo punto svaniscono nel nulla.

Succede quando la somma versata dal consumatore ha raggiunto un valore considerevole ed è allora che l’operatore, fino a quel momento disponibilissimo, fa perdere le sue tracce e l’utente scopre di non avere altri canali per mettersi in contatto con il sito.

In questi casi, il tempismo può fare la differenza.

Quando ci si accorge che l’investimento in realtà era una truffa, è importante sporgere denuncia alle autorità, fare una segnalazione alla Consob, che potrà così avviare le verifiche del caso sul sito di trading online ed il broker con cui si è stati in contatto, e rivolgersi ad un avvocato o ad una associazione dei consumatori.

15 Ottobre 2021 · Andrea Ricciardi


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