Cambio operatore telefonia mobile e/o fisso: ottima offerta? – Attenzione: può aumentare del 40% in un biennio

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Avevo trovato un’ottima offerta, con un noto operatore sia fisso che mobile, per un all inclusive a prezzi veramente modici con cui fruivo di internet, telefono (sia fisso che mobile) a una tariffa fissa.

Così mi sono convinto a cambiare operatore.

Dopo diverse rimodulazioni al rialzo, però, dopo due anni mi trovo peggio di prima.

E’ normale questa prassi delle compagnie telefoniche?

A volte, sembra davvero di aver trovato la tariffa perfetta, per internet, cellulare, telefono fisso, ecc: così, ci si affretta a lasciare subito il proprio operatore per passare al nuovo, al costo di tempo e di denaro (per la disdetta).

Poi, però, capita che il nuovo operatore dopo qualche mese provveda al rincaro. E poi di nuovo l’anno dopo.

E poi ancora.

Ed ecco che la bellissima offerta si trasforma nella più comune delle fregature.

Storia comune.

Infatti, gli operatori con un piacevole eufemismo burocratico le chiamano “rimodulazioni”, spesso usando questo termine anche nelle comunicazioni con i clienti.

Per scoprire le peripezie della povera tariffa, abbiamo esaminato proprio questi annunci degli operatori ai clienti.

Solo in alcuni casi, gli operatori hanno dato qualcosa in cambio.

Prendiamo IperFibra di Vodafone, per la casa: 25 euro al mese nel 2017, poi rincarato di 2,50 euro nel 2018 e di 2,99 euro nel 2019 (+21,96% nel biennio).

Fastweb Joy Fibra 200, a 39,90 euro al mese, rincarato di 5 euro nel 2018 e 2,80 nel 2019 (+31,2%).

Tim Smart Casa, a 39,90 euro al mese, ha subito un solo rincaro (che fortuna) nel 2018: 2,50 euro.

Stesso rincaro per Absolute Fibra di Wind 3, a 29,95 euro al mese, ma poi un altro rincaro di 2 euro nel 2019.

Su cellulare, Vodafone Smart era molto economica quando è uscita nel 2017, per combattere Iliad: 10 euro al mese.

Ma si è ingrassata di 1,49 euro già nel 2018 e 1,98 nel 2019.

In pratica, un’altra tariffa.

Con il contentino di 20 GB al mese per un anno (2019).

Lo stesso omaggio per Vodafone Pro, dai 15 euro del 2017 aumentata di 1,49 nel 2018 e 1,98 nel 2019.

Si noterà che i rincari ricorrono simili tra tutti gli operatori.

Tim Special Medium (11,90 nel 2017) è aumentata di 1,99 sia nel 2018 sia nel 2019.

Si noti anche la frequenza del “9” alla fine del rincaro: per addolcire la pillola.

Idem per Tim Young&Music, a 9 euro nel 2017 poi aumentato di 1,99 sia nel 2018 sia nel 2019. In totale, in due anni, un rincaro del 44,2%.

Wind All Inclusive Unlimited a 12 euro nel 2017 ha preso 1,49 euro nel 2019.

All in Star e All In Prime di 3 (Wind 3) si sono ingrassate di 2 euro nel 2019 (da 5 e 10 euro al mese).

Il tema della rimodulazione è un argomento molto sensibile per tanti utenti che attivano ogni anno offerte Internet Casa o mobile.

Secondo un ultimo studio, queste variazioni di prezzo causando aumenti mensili che negli ultimi due anni ammontano mediamente a 2,32 euro al mese (circa 28 euro in un anno).

Tuttavia cambiando provider il risparmio è assicurato, anche grazie al fatto che gli operatori devono, a fronte di una rimodulazione, consentire un cambio provider o offerta senza penali.

Nello specifico confrontando le migliori offerte per il proprio profilo di consumo è possibile risparmiare quasi 160 euro in un anno.

Cambiare operatore, dunque, è una soluzione, sì, ma non indolore.

La rimodulazione, pardon il rincaro, permette sì agli utenti di lasciare gratis il proprio operatore – entro 30 giorni e stando attenti di comunicarli via pec o raccomandata che si rifiutano le modifiche contrattuali; ma c’è un doppio danno: primo, la perdita di tempo; secondo, quello iniziale del nuovo operatore (attivazione, sim…).

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11 Novembre 2019 · Andrea Ricciardi