DOMANDA
Sono un ragazzo di 29 anni, lo scorso anno sono stato multato insieme alla mia ragazza di allora per atti osceni (eravamo in auto in un parcheggio di un supermarket, senza abitazioni nei dintorni e dove non passava nessuno tranne quella pattuglia particolarmente pignola). Purtroppo ho perso il ricorso davanti al giudice di pace e mi ritrovo a dover pagare 5000 euro. È una cifra alta per tutti ma per me è impossibile. Sono disoccupato, non possiedo nulla neppure un motorino, non posso permettermi più una casa in affitto e sono stato costretto a tornare al paese di mia madre che vive con la pensione minima. Sulla postepay mi restano meno di 400 euro.
Ora spiegatemi come faccio in queste condizioni a sborsare 5000, che oltretutto nel tempo aumenteranno con gli interessi e tutto il resto.
So che alcuni comuni permettono di estinguere le multe con lavori socialmente utili, ma il comune dove sono stato multato è a 400 km da dove risiedo ora, per cui non potrei fare neppure questo.
Non so davvero a che santo votarmi. Ho paura sia per la mia situazione di ora, sia per quando spero presto troverò un lavoro. Perché io con la terza media, ho sempre fatto il cameriere, e quando ricomincerò a farlo, rischio anche che mi pignorino quel poco di stipendio.
Se qualcuno può darmi un consiglio gliele sarei molto grato.
RISPOSTA
Sarebbe stato opportuno chiedere al giudice la dilazione della multa ex articolo 133 ter del codice penale, ma visto che non è stato fatto, la soluzione è assai semplice: se non si hanno i soldi per pagare la multa, semplicemente non la si paga.
Quando riuscirà ad ottenere un posto di lavoro e le sarà stata notificata la cartella esattoriale per il mancato pagamento della multa, avrà due opzioni.
Attendere l’eventuale pignoramento della busta paga netta, il che non rappresenterà certamente una tragedia se è vero, come è vero, che la trattenuta non potrà superare il 20% della retribuzione mensile. In altre parole non potranno privarla dell’intero stipendio. Più precisamente, almeno stando alla prassi attualmente in vigore, Agenzia delle Entrate Riscossione preleva fino al 10% se lo stipendio non supera i 2. 500 euro/mese.
La seconda possibilità sarà quella di chiedere (e ottenere) la rateizzazione dell’importo indicato in cartella in 72 rate: la soluzione da adottare qualora, nel frattempo, avesse acquistato un veicolo su cui Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe iscrivere fermo amministrativo.
13 Dicembre 2021 - Michelozzo Marra
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