Secondo credito insoddisfatto azionato da Banca IFIS: il creditore pignorerà lo stipendio o esproprierà la casa?

Uno stesso creditore, per debiti della medesima natura, non può ottenere una trattenuta superiore al 20% dallo stipendio del proprio debitore












Ho una casa con due mutui della stessa banca per un importo iniziale di 70 mila euro per il primo mutuo, ed un secondo mutuo per 50 mila euro: la banca ha iscritto ipoteca di primo e secondo grado rispettivamente e mi rimangano ancora 77 rate da pagare per il primo mutuo (debito residuo circa 27 mila e 500 euro, mentre per il secondo mutuo rimangono 68 rate per circa 17 mila e 300 euro. Tali mutui stipulati con una banca sono, regolarmente pagate tutte le rate. Banca IFIS ha acquistato dei debiti da una finanziaria per un importo di circa 17 mila e 800 euro, nel 2020 con decreto ingiuntivo, precetto ha pignorato il 1/5 dello stipendio. nel marzo 2022, sempre banca IFIS ha fatto secondo decreto ingiuntivo e relativo precetto, sempre per aver acquistato un debito, da me stipulato con una finanziaria, di circa 19 mila e 700€, spese comprese. Banca IFIS, con il secondo precetto, procederà al pignora mento della casa? Ad IFIS conviene fare tale atto pignoramento immobiliare? Oppure provvederà ad ulteriore pignoramento presso terzi per il 1/5 dello stipendio?

Uno stesso creditore, per debiti della medesima natura (ordinari, con banche, finanziarie o privati cittadini ed esattoriali, con la Pubblica Amministrazione), non può ottenere una trattenuta superiore al 20% (un quinto) dallo stipendio del proprio debitore. Dunque, Banca IFIS dovrà scegliere se pignorare la casa o pignorare lo stipendio, attendendo, tuttavia, in caso di propensione al pignoramento stipendiale, piuttosto che all’espropriazione, che venga estinto il primo credito insoddisfatto per 17 mila e ottocento euro prima di poter incassare la prima trattenuta di un quinto per il rimborso del secondo credito acquisito da Banca IFIS per 19 mila e 700 euro.

Banca IFIS potrà optare per l’espropriazione (invece dell’accodamento per il pignoramento dello stipendio a babbo morto) della casa acquistata con i due mutui, regolarmente pagati ad oggi, se e solo se reputerà possibile un ricavato, dalla vendita all’asta, almeno pari a 64 mila e 500 euro, dovendo, in tal caso, superare anche la prevedibile opposizione del creditore ipotecario (la banca erogatrice dei due mutui, la quale potrebbe risultare danneggiata da una vendita all’asta che non sortisse i risultati, in termini di ricavo, auspicati da Banca IFIS).

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4 Marzo 2023 · Ludmilla Karadzic