Ho avuto un contenzioso durato qualche anno acceso dalla controparte per vedersi riconoscere il diritto su un immobile di mia proprietà, in conseguenza alla decisione di venderlo: da precisare che la controparte non è né confinante né in qualche modo legata all’immobile ma solo per una espressa volontà (verbale) all’acquisto ma senza nessuna conferma da parte mia. Il reale successivo promittente acquirente, cui è anche dirimpettaio, avevo confermato di favorirlo. Ora il giudizio di primo grado ha espressamente dato ragione al sottoscritto, rigettando le domande della controparte, pertanto il contenzioso è stato ritenuto chiuso e liquidata anche la parcella finale al legale. Dopo qualche mese però mi è stata notificato il ricorso in appello adito dalla controparte; quindi la presupposta vendita è andata in “standby”. Ora prima di rinominare il legale (con ulteriori spese), vorrei chiedere se il ricorso in appello blocca il giudizio di primo grado oppure posso proseguire con la compravendita? Come posso accertare se il giudizio di primo grado è stato bloccato?
Se la sentenza di primo grado prevede la formula di provvisoria esecutività, può tentare di vendere l’immobile: impresa quasi impossibile, considerando la domanda giudiziale sull’immobile che resta comunque trascritta nei Pubblici Registri Immobiliari.
Ma la persona più idonea a fornirle informazioni nel merito è l”avvocato che l’ha assistita nel procedimento di primo grado, considerando che il professionista conosce la situazione e gli sviluppi del contenzioso meglio di chiunque altro.
L’esame della sentenza di primo grado da parte di un professionista della legge, potrà accertare, comunque, se alla sentenza è stata apposte la formula di provvisoria esecutività.
31 Marzo 2023 · Marzia Ciunfrini