Rimborso per acquisto online non andato a buon fine e pagamento effettuato con carta di credito – La procedura di chargeback

Chargeback, tutela consumatore - acquisti online e in negozio












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Ho acquistato online un Samsung Galaxy A 70 sul sito Techinshop dot it il 16/08/19: pagato con carta di credito, il 29/08/19 tramite e-mail chiedevo del mio ordine e il giorno seguente mi rispondevano sempre con e-mail dicendo che l’azienda era stata chiusa per ferie fino al 25/08/19 e l’ordine sarebbe stato evaso entro una settimana.

Trascorsa la settimana ho contattato telefonicamente e mi hanno risposto che l’ordine era in evasione.

Li ho ricontattati telefonicamente il 19/9/19 e mi hanno detto che il pacco sarebbe partito il lunedì successivo: il giorno 22/09/19 ore 23,27 mi arrivava questa e-mail

Gentile cliente, con riferimento all’ordine n. 34948​ effettuato in data 16/08/2019, dobbiamo comunicarle che, nostro malgrado, per ragioni tecniche, non siamo in grado di soddisfare le sue volontà. La preghiamo, pertanto, di richiedere l’immediato recupero di quanto da lei già pagato attraverso la procedura di storno da avanzare direttamente al proprio emittente di carta di credito/debito.
Grazie.​


E il 26/09 un’altra e-mail
Gentile Cliente, con riferimento alle numerose richieste di chiarimenti in merito alla procedura di restituzione dei pagamenti effettuati, consapevoli del disagio procurato nostro malgrado è nostro dovere fornirvi tutte le indicazioni necessarie per soddisfare le vostre legittime esigenze. Pertanto per ottenere l’indennizzo al 100% direttamente accreditato sul conto corrente o sulla carta,
l’interessato deve contattare il numero di assistenza clienti della​ propria banca (indicato sui documenti di emissione della carta e sul proprio profilo on line), e richiedere il rimborso di quanto speso sulla carta di credito, oppure contattare direttamente il numero di assistenza clienti dei vari emittenti di carte di credito. Per quanto riguarda invece i beneficiari di finanziamento, l’interessato deve contattare il numero di assistenza clienti della società che ha erogato il prestito.
Si tratta, in ogni caso, di una procedura semplice che prevede la compilazione di un modulo di contestazione addebito specificando la motivazione della contestazione. Per ulteriori indicazioni vi consigliamo anche di leggere quanto suggerito da uno specifico sito di consulenza legale ( qui linkato)​

Rimaniamo comunque sempre attenti alle vostre sollecitazioni ribadendo la nostra volontà di non abbandonarvi​ ​

​BR.ONE DISTRIBUTION Srl
http://www.techinshop.it


Come mi devo comportare, come posso riavere i miei soldi?

Naturalmente, avrà già compreso che è incappato, purtroppo, in un sito truffa di vendite online e che dovrà tribolare per avere indietro i soldi accreditati ai truffatori: la prima cosa da fare è, comunque, quella di presentare, al più presto, una dettagliata denuncia per truffa all’Autorità Giudiziaria, presso il più vicino posto di Polizia di Stato, Carabinieri o Guardia di Finanza.

Presentata la denuncia vale la pena tentare di avviare la procedura di chargeback, ma senza eccessive illusioni: si tratta, infatti, di una procedura che avrà esito positivo se, e solo se, il venditore truffaldino non ha ancora incamerato (o non ha potuto incamerare) i soldi accreditati sul proprio conto corrente; o qualora la banca dell’esercente commerciale riconoscesse la propria responsabilità per avere aperto un conto corrente ad un truffatore; o, ancora, quando l’azienda che gestisce il circuito di pagamenti online (Visa/Nexi, MasterCard, Amex) ritenesse di adottare una policy finalizzata a non intaccare l’affidabilità del proprio sistema di pagamenti online (una questione di immagine, più che altro).

Conviene allora partire contestando l’addebito del pagamento effettuato con carta di credito sul proprio conto corrente, con un reclamo scritto da inviare con raccomandata AR in piego alla propria banca, lamentando quanto accaduto (come nel post di cui ci stiamo occupando), allegando copia della denuncia di truffa e chiedendo l’avvio della procedura di restituzione dell’addebito collegato al pagamento effettuato con carta di credito (riaccredito o chargeback).

Volendo tagliare i tempi di procedura, dopo la presentazione della denuncia all’Autorità Giudiziaria e la spedizione della raccomandata AR (documento fondamentale per successive, eventuali, azioni legali o richieste di rimborso attivate tramite conciliazione/mediazione/arbitrato), ci si può direttamente e personalmente rivolgere alla filiale della banca dove è detenuto il conto corrente di addebito, esibendo il reclamo formale scritto, copia della denuncia di truffa e copia delle e-mail intercorse.

Chiariamo subito che la banca è estranea al contenzioso, essendo solo l’emittente della carta di credito, per cui il problema dovrà essere approcciato nei termini corretti: in pratica, al direttore della filiale (o a chi per lui) andrà chiesto un cortese supporto di intermediazione nell’avvio, rapido, della procedura di chargeback.

Dovrebbe così essere attivato, in tempi relativamente brevi, il canale con l’azienda che gestisce il sistema di pagamento online (Visa/Nexi, MasterCard, American Express/Amex). Seguirà un contatto diretto fra il cliente e l’ufficio preposto dal gestore dei pagamenti online a seguire le contestazioni aperte, che chiederà, verosimilmente, l’inoltro della documentazione già, in parte, presentata alla banca. A tale proposito, sarà opportuno procurarsi anche una copia dell’estratto conto evidenziando l’operazione contestata (per dar modo, a chi si occupa della pratica di chargeback, di risalire al codice della transazione di pagamento contestata).

A questo punto, non resta altro da fare che incrociare le dita ed attendere speranzosi.

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9 Novembre 2019 · Giovanni Napoletano

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