DOMANDA
Anni addietro, conseguente un intervento ospedaliero, mi è stata riconosciuta una pensione di invalidità per anni cinque poiché rientrante nella fascia prevista, fermo restante che ai cinque anni essere riesaminata da una commissione medica. Prima che dei cinque anni, però (circa 4 anni e mezzo), a metà giugno 2024, ho ricevuto comunicazione da parte della commissione medica affinché mi sottoponessi a visita per rivalutare l’invalidità. A visita conclusa, la commissione stabilì che la mia invalidità era di un punto sotto la fascia prevista e pertanto la pensione veniva a decadere. In seguito, da parte dell’Inps mi è pervenuta una comunicazione ufficiale dove venivo invitata a restituire la rata pensione accreditata il primo giugno 2014 (stesso mese della rivalutazione invalidità), poiché l’invalidità non era stata più riconosciuta. Ora, premettendo che la rata della pensione contestata era di 279 euro, avevo fatto comunque ricorso tramite un patronato motivando il fatto che, fino alla rivalutazione della commissione medica, a metà giugno, ero nella regolare condizione di percepire l’importo per il mese corrente. In seguito non ho più saputo nulla da parte dell’Inps. Data odierna, l’Inps tramite Raccomandata per oggetto “Recupero pensioni – Prima Diffida” mi invita a regolarizzare la restituzione della rata pensione entro giorni 30. La richiesta mi ha alquanto “contrariata”; premesso che non ho un reddito proprio ma sono a carico di mio marito pensionato Inps sarei tentata di non pagare. Però, onde evitare ulteriori raccomandate e richieste di pagamento in proposito, chiedo una Vostra consulenza per affrontare in modo corretto l’invito del pagamento e se esiste una tutela al cittadino in proposito.
RISPOSTA
Se è stato presentato ricorso dal patronato contro la decadenza della pensione di invalidità e la richiesta dell’INPS di restituire il rateo della pensione accreditato il primo giugno 2014 e se, all’esito del ricorso, evidentemente non accolto, non ha fatto seguito un ricorso giudiziale nei termini di legge, inutile stare a discutere nel merito della questione: non si può fare altro che versare i 279 euro richiesti.
18 Settembre 2024 - Giorgio Martini
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