La legge prescrive che l'esattore deve conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell'avvenuta notifica o l'avviso di ricevimento ed ha l'obbligo di farne esibizione su richiesta del contribuente o dell'amministrazione. A parere dell'agente della riscossione, dunque, dopo la notifica al debitore della cartella esattoriale e decorso il quinquennio, non è o possibile soddisfare la richiesta di produrre copia integrale delle cartelle esattoriali, dal momento che vengono conservati, come consentito dalla legge, solo gli originali delle singole matrici recanti le relate di notifica. Secondo i giudici amministrativi, invece (sentenza numero 308/15 TAR Campania - sezione Salerno), la cartella esattoriale costituisce presupposto di procedure esecutive e la richiesta di accesso ad essa è strumentale alla tutela dei diritti del contribuente. Con la conseguenza che il la cartella deve essere rilasciata, in copia, dalla società concessionaria al contribuente che abbia proposto, o voglia proporre, ricorso ...
Richiesta fatture atto di successione - Il notaio deve aver combinato un pasticcio
Nel 2013 Il notaio ha stipulato un atto di successione: l'Agenzia delle Entrate (AdE) dopo tanto tempo mi ha multato perché non risultano le tasse dovute che io ho pagato a suo tempo al Notaio. Di recente ho chiesto alla segretaria del notaio la copia delle fatture, la quale mi ha risposto che il Notaio è andato in pensione e che non può soddisfare la mia richiesta. Come devo comportarmi e a chi posso chiedere le copie delle fatture? ...
In caso di donazione indiretta di un immobile, per dimostrare che il bene donato sia escluso dalla comunione legale, non basta la dichiarazione contenuta nell'atto notarile, ma è necessaria una prova più consistente. In caso di donazione indiretta di un immobile, per verificare se tale bene rientri o meno nella comunione legale, l'attestazione del notaio, dell'avvenuto pagamento del corrispettivo dell'immobile con denaro donato dal padre alla figlia, non può considerarsi sufficiente, trattandosi di una mera presa d'atto della dichiarazione resa al riguardo delle parti. Secondo normativa vigente, l'atto pubblico forma piena prova solo della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha redatto, delle dichiarazioni rese dalle parti o dei fatti che agli attesti avvenuti in sua presenza, ma non è piena prova della veridicità intrinseca delle predette dichiarazioni. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 21494/14. Per ben comprendere gli aspetti di questa importante ...