Reddito di cittadinanza e usufrutto

Per la casa di proprietà in cui risiede il nucleo familiare, il patrimonio immobiliare gode di una cospicua franchigia












Durante la compilazione della DSU ai fini Isee per RDC di mio papà mediante un CAF, è stata inserito nel quadro FC3 Patrimonio Immobiliare, il valore percentuale di 50 relativo ad un appartamento di cui mio papà, come da visura catastale, risulta solo usufruttuario per 1/2. La casa è suddivisa con le seguenti percentuali di proprietà: il sottoscritto 1/4 proprietario, 1/4 nuda proprietà, mia moglie 1/4 proprietaria, 1/4 nuda proprietà.

A seguito di quel valore indicato nella DSU il risultato è che l’Isee non determina la spettanza del RDC. Mi chiedo se sia corretto il dato inserito o se vi è stato un’errore. Sapevo che esistevano delle tabelle che determinavano il valore dell’usufrutto ai fini fiscali, in relazione all’età anagrafica dell’individuo.

Grazie per il supporto fornito.

Suo padre è detentore di usufrutto del 50% dell’unità abitativa nella quale, molto probabilmente, non ha residenza (e quindi considerata come seconda casa): ciò genera un reddito virtuale superiore alla soglia di legge (6 mila euro per un single) per la quale si ha diritto a fruire del reddito di cittadinanza.

Nel caso specifico, per il calcolo ISEE viene preso in considerazione il valore del patrimonio immobiliare ai fini IMU, pari al 50% del valore IMU della seconda casa intestata al pieno proprietario, all’usufruttuario o al detentore del diritto di abitazione. L’80% di tale valore determina il reddito ISEE.

Mentre per la casa di proprietà in cui risiede il nucleo familiare, il patrimonio immobiliare gode di una cospicua franchigia, non c’è franchigia per le unità abitative diverse dalla casa di residenze.

Non mi sembra ci siano stati errori nella modalità di compilazione della DSU/ISEE.

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17 Marzo 2022 · Roberto Petrella