Reddito di Cittadinanza (RdC) con casa espropriata nel corso del 2022

Nel gennaio 2024 potrà essere presentato la DSU/ISEE corrente e la casa espropriata nel 2022, non entrerà più nel patrimonio del nucleo familiare












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Ho perso all’asta l’unica casa di proprietà e dove risiedevo con mio marito, il decreto di trasferimento emesso dal giudice che attesta a tutti gli effetti che non sono più proprietaria di casa sarà emesso in questi giorni: siamo ovviamente in affitto e vorremmo richiedere il reddito di cittadinanza perché da 2 anni non lavoriamo, ma un paio di CAF ci hanno comunicato che purtroppo la casa risulta ora come seconda abitazione e il patrimonio immobiliare supera quanto stabilito per richiedere il reddito di cittadinanza. Ma possibile che non c’è una via di uscita? Perché l’ISEE fotografa la situazione nel 2020 ma poi pretende di sapere oggi se sono o meno in affitto? Naturalmente non vogliamo rubare o raggirare la legge, ma semplicemente avere la possibilità di produrre un documento rilasciato dal tribunale che certifica che la casa non è più di nostra proprietà. Cosa possiamo fare?

Purtroppo la situazione è quella descritta dai CAF ai quali vi siete rivolti e non c’è via di uscita: nel gennaio 2024 potrà essere presentato l’ISEE corrente e la casa che nel 2022 è stata espropriata, non entrerà più nel patrimonio immobiliare del nucleo familiare. Con l’ISEE corrente infatti, il patrimonio immobiliare di riferimento sarà quello di proprietà di un qualsiasi componente del nucleo familiare al 31 dicembre dell’anno precedente (nella fattispecie 2023) a quello di presentazione.

L’unico modo per accelerare i tempi, qualora la proprietà della casa espropriata possa essere ricondotta ad uno solo dei coniugi e non vi siano figli minorenni della coppia, è chiedere una separazione consensuale in Comune (rapida e senza troppe spese d’avvocato).

Appena sancita la separazione consensuale i due coniugi separati dovranno acquisire residenze diverse (il soggetto proprietario potrà, ad esempio, tornare formalmente a risiedere presso il nucleo familiare di origine). Il coniuge non proprietario potrà ottenere il reddito base di cittadinanza di 500 euro/mese e, addirittura, accedere anche al contributo affitto (fino a 280 euro/mese), se titolare di un contratto di locazione registrato all’Agenzia delle Entrate.

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28 Febbraio 2022 · Roberto Petrella

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