Reclami a Sky Dazn per pratiche commerciali scorrette verso i consumatori – Arriva l’istruttoria Antitrust

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Sono uno di quelli che ha protestato, e lo sta facendo ancora, per l’assurda e scomoda sorpresa di quest’anno nel mondo del calcio: ovvero l’obbligo di abbonarsi a due compagnie, Sky e Dazn, per poter guardare la serie A.

E’ possibile che non si muove nulla?

Dopo le rivolte dei consumatori, in privato o tramite le associazioni, è arrivata, finalmente, l’istruttoria dell’Antitrust (Agcm) che indaga sulle presunte pratiche commerciali scorrette di Sky e Dazn ai danni dei consumatori italiani.

Nel dettaglio, l’Agcm punta l’indice contro le due società per alcune presunte violazioni del Codice del Consumo, tra cui la pubblicità ingannevole, le pratiche commerciali scorrette, e le violazioni dei diritti dei consumatori nei contratti.

Nello specifico, Sky avrebbe indotto a pensare i nuovi clienti che l’intera Serie A fosse inclusa nell’offerta, promuovendo lo slogan il tuo calcio, tutto da vivere.

Viene contestato, inoltre, anche il rinnovo automatico del pacchetto Calcio per i clienti già abbonati: costoro sarebbero stati, secondo l’Antitrust, portati a credere che l’offerta inclusa fosse la stessa dell’anno precedente, cioè con tutte le partite di Serie A.

Per finire, Sky avrebbe violato anche l’articolo 65 del Codice del consumo in quanto non avrebbe acquisito il consenso da parte del cliente proponendo un servizio nuovo rispetto all’abbonamento principale sottoscritto.

Per quanto riguarda DAZN, invece, si contesta la mancanza di trasparenza.

In primis, Perform non ha mai parlato dei limiti tecnici della nuova piattaforma, che ne impediscono ancora oggi la completa fruizione.

Anzi, lo slogan utilizzato per promuovere il servizio sottolineava la possibilità per l’utente di goderne ovunque si trovi.

Anche l’altro motto non c’è contratto, potrai disdire ogni mese viene contestato dall’Antitrust.

Quest’ultima precisa che, creando un nuovo account, l’utente stipula un contratto e che il mese gratuito viene automaticamente rinnovato a meno che l’utente stesso non eserciti l’eventuale recesso.

La terza condotta contestata è legata alla seconda, ovvero la presunta aggressività derivante dall’addebito automatico dei costi mensili del suddetto contratto in assenza dell’acquisizione di un consenso consapevole da parte del consumatore.

Seguiremo gli sviluppi della vicenda e staremo a vedere.

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18 Ottobre 2018 · Giovanni Napoletano

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