Nell'ambito di un sinistro stradale, per quanto riguarda la liquidazione per lesioni, in caso si fosse stipulata un'assicurazione contro gli infortuni, non è possibile cumulare l'indennizzo ricevuto dalla compagnia assicurativa con il risarcimento danni nell'ambito della copertura rc auto. In caso di incidente, il danneggiato non può chiedere i danni sia alla compagnia assicurativa privata, che lo copre in caso di infortuni non mortali, che al responsabile del sinistro stradale coperto da tutela rc auto. Il pagamento dell'uno, infatti, esclude quello dell'altro, o, al contrario, in caso di pagamento parziale dell'uno, si può chiedere all'altro solo la differenza residua. Ciò è quanto si evince dalla sentenza 13233/14 della Corte di Cassazione. Con la pronuncia in esame, infatti, gli Ermellini hanno chiarito che, nell'ambito dell'assicurazione contro i danni, vige il principio cosiddetto indennitario in base al quale l'indennizzo non può mai superare il danno effettivamente subito. Da ciò ne conviene che ...
Sinistri stradali: per il risarcimento danni al compagno della vittima devono sussistere stati di legami affettivi elevati. Affinché si configuri la lesione di un interesse a rilevanza costituzionale, la convivenza non deve intendersi necessariamente come coabitazione, quanto piuttosto come stabile legame tra due persone, connotato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti. E che quindi vanno risarciti solo i legami affettivi connotati, appunto, dalla stabilità della relazione. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 46351/14. Da ciò che si evince dalla suddetta pronuncia, ai familiari della vittima di un sinistro stradale va corrisposto il risarcimento danni solo se si tratta di legami affettivi elevati. Dunque, nel caso di un fidanzamento, ad esempio, il risarcimento danni è dovuto, ma solo se si riesce a dimostrare la convivenza stabile. Secondo l'orientamento normativo e giurisprudenza consolidata, infatti, è nota l'equiparazione dei rapporti di convivenza ai matrimoni, ...
Sinistro stradale » Il risarcimento danni è ridotto se il passeggero è consapevole del rischio
Qualora il terzo trasportato, ovvero il passeggero, sia consapevole dell'alta velocità e, quindi, del pericolo a cui va incontro, il risarcimento danni da parte dell'assicurazione sarà ridotto. Una compagnia assicurativa ha la possibilità di ridurre il risarcimento danni da versare al terzo trasportato, in caso di un sinistro stradale, qualora il passeggero abbia accettato il rischio di viaggiare con la consapevolezza che la corsa sarebbe stata ad elevata velocità. Ciò è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza 11698/14. Questa teoria non è nuova nell'ambito della giurisprudenza riguardante i sinistri stradaali. Il principio accennato, infatti, è applicato, ad esempio, a chi non indossa la cinture. Nella fattispecie della pronuncia esaminata, la vittima è deceduta in una gara clandestina, di cui aveva contezza in anticipo. Non risulta abbia concorso col conducente nella dinamica del sinistro, ma per gli Ermellini questo non importa. Il verdetto in esame ribalta l'unico precedente ...