Rc auto – Quanto aumenta premio dopo incidente?





Bisogna considerare diversi fattori per capire quanto può aumentare il premio rc auto dopo un sinistro con colpa.





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Riguardo la polizza rc auto, sono in prima classe assicurativa da quasi due anni: ho avuto, però, un sinistro con colpa pochi giorni fa, che sicuramente mi farà scivolare in terza classe.

Quanto aumenterà il premio, in termini economici?

Facciamo chiarezza su un argomento che, potenzialmente, interessa tutti gli utenti che assicurano un veicolo a motore, ovvero la determinazione dell’aumento del premio Rc Auto da pagare nel caso in cui si venga coinvolti in un incidente, con le varie casistiche: classe di merito e come funziona il meccanismo relativo, colpa, senza colpa, concorso di colpa, possibilità di cambiare assicurazione in seguito a un incidente stradale, consigli per tenere sotto controllo i costi dell’assicurazione auto.

Le classi di merito sono tra i fattori principali che incidono sul costo delle assicurazioni. Istituite nel 2005 da ISVAP-Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, servono agli utenti per agevolare la comparazione delle polizze fra le varie Compagnie assicuratrici, in modo da migliorare trasparenza e concorrenza nel mercato assicurativo.

In effetti, le classi di merito sono universali, cioè uguali per tutte le Compagnie di assicurazioni, le quali hanno l’obbligo di adottare i medesimi criteri per determinare l’aumento o la diminuzione della classe di merito, in base al fatto se l’assicurato ha provocato degli incidenti stradali oppure no.

Per verificare la propria classe di merito, bisogna consultare l’attestato di rischio, un documento che certifica la storia assicurativa dell’automobilista. Questo è disponibile online sul sito della propria compagnia assicurativa.

Se per qualsiasi motivo non si ha accesso immediato all’attestato di rischio, si può risalire alla classe di merito aggiornata utilizzando la targa del veicolo, è possibile attingere l’informazione direttamente dal sito ANIA ovvero Associazione Nazionale tra le imprese Assicuratrici.

Il meccanismo delle classi di merito si applica sul principio bonus-malus mediante l’attribuzione di un punteggio numerico: da qui si calcola l’ammontare del premio di assicurazione Rc Auto da pagare.

I punteggi delle classi di merito vanno dalla 1 (migliore, e importo più basso) alla 18 (peggiore, e importo richiesto più elevato), tuttavia è da considerare che chi non possiede ufficialmente una storia assicurativa (cioè si assicura per la prima volta) parte dal premio base, che corrisponde alla classe di merito 14. I conducenti più “virtuosi” raggiungono la classe di merito 1.

Molte Compagnie assicuratrici adottano delle classi di merito aggiuntive, come ad esempio 1a, 1b, 2a e così via.

La classe di merito viene riferita al proprietario del veicolo, non a chi sottoscrive la polizza di assicurazione per la responsabilità civile.

Questo avviene per il fatto che chi sottoscrive una polizza Rc Auto può non essere il proprietario del veicolo. In tal caso, l’attribuzione della classe di merito (e quindi l’ammontare del premio da pagare) è quella del proprietario del mezzo.

Ad esempio: se all’interno di un nucleo familiare un’autovettura è intestata a un genitore e la polizza Rc Auto è stata firmata da un figlio che è l’effettivo utilizzatore del mezzo, la classe di merito applicata è quella del genitore, cioè del proprietario.

I neopatentati – ovvero tutti quelli che sono titolari di patente di guida da meno di 3 anni, a prescindere dalla loro età – che stipulano un contratto di assicurazione Rc Auto per la prima volta, partono dalla classe di merito CU (Classe Universale) 14 (eccezion fatta per eventuali promozioni ad hoc che possono essere adottate da alcune Compagnie di assicurazioni). È prassi comune che per i neopatentati, e per i conducenti più giovani (fino a 25 anni di età) il premio assicurativo è più elevato, perché le Compagnie assicuratrici sanno che in questi casi il rischio di sinistrosità (e di conseguenza i relativi risarcimenti) è più alto.

Va comunque detto che, per limitare il costo delle polizze di assicurazione e venire incontro alle esigenze dei neopatentati, esistono diverse possibilità per gli utenti. Ad esempio: detta dell’applicazione della classe di merito del proprietario del veicolo se il titolare del contratto di assicurazione è un’altra persona (caso tipico: genitori e figli), dal 16 febbraio 2020 è in vigore la RC Familiare (introdotta con il decreto Fiscale 2020), che amplia i benefit precedentemente adottati con il “Decreto Bersani” del 2017 in quanto permette l’applicazione della classe di merito più vantaggiosa fra i componenti di un nucleo familiare, a tutti i veicoli (anche appartenenti a categorie diverse: da auto a moto e viceversa, da auto a furgone e viceversa, da moto a furgone e viceversa) che appartengono alla medesima famiglia.

Il declassamento a seguito di un sinistro stradale
Per ogni incidente stradale provocato, il titolare di una polizza Rc Auto perde due classi di merito (ragione per cui non inviteremo mai abbastanza tutti i conducenti a guidare in maniera prudente: oltre ad un chiaro discorso di tutela della sicurezza propria e soprattutto degli altri, guidare con la consapevolezza di voler evitare gli incidenti stradali… fa bene anche al portafoglio).

Viceversa, se durante l’anno si guida in maniera virtuosa (cioè, dal punto di vista assicurativo, non si è responsabili di alcun sinistro), si sale di una classe di merito, fino alla 1 (alcune Compagnie assicuratrici adottano la sottoclasse 1a), che corrisponde a quella migliore e presuppone gli importi inferiori dei premi da pagare. Più su non è possibile andare.

Se un conducente è responsabile di sinistro stradale (ad esempio: nel caso del tamponamento di un veicolo già fermo al semaforo rosso), scatta il peggioramento di due classi, e la polizza successiva subirà un rincaro. Si scende di due classi ad ogni incidente provocato con colpa, quindi è della massima importanza tenere questo a mente.

Il Web suggerisce l’applicazione di una semplice formula per sapere quante classi di merito si perdono: X3-1, dove “X” rappresenta l’incognita del numero di sinistri provocati ogni anno.

Ad esempio: se nell’arco di un anno si è responsabili di avere causato due incidenti, per sapere qual è la perdita di classi di merito si applica questa formula come segue: (2×3)-1, che dà “5” come risultato. Dunque: chi provoca due incidenti in un anno perde cinque classi di merito.

Se l’incidente provocato era di lieve entità, prima di recarsi presso la propria Compagnia di assicurazione per la denuncia di sinistro stradale con colpa (il che comporterebbe la perdita di due classi di merito e un aumento del premio successivo da pagare), può essere utile trovare un accordo con la controparte per valutare se non sia il caso di rifondere il danno (lieve) di tasca propria.

Se si è coinvolti in un incidente e non si ha alcuna responsabilità dell’accaduto, non si subisce alcun peggioramento della classe di merito. Riguardo al premio futuro da pagare, in linea generale l’assicurato non si vede applicare alcun aumento di prezzo nella polizza successiva.

Per essere sicuri che sia effettivamente così, e dunque non incorrere in sgradite sorprese, è bene verificare nel contratto – quindi: prima di sottoscriverlo – che nel caso di incidente senza colpa (o comunque con colpa inferiore al 50%) non vi sia alcun rincaro sulla polizza Rc auto successiva.

La normativa nazionale stabilisce due tipologie di concorso di colpa: Paritario o Effettivo.

Si ha concorso di colpa paritario quando la responsabilità nell’incidente è suddivisa in parti uguali fra tutti i conducenti coinvolti, per motivi che vanno dall’impossibilità di addebitare chiaramente, anche dopo gli accertamenti, la colpa dell’incidente, oppure se in effetti ogni guidatore è responsabile allo stesso modo degli altri.

Esempio: il tamponamento a catena (come da sentenza n. 4304/21 della Corte di Cassazione). Può anche accadere che si decida per la responsabilità paritaria nell’incidente in seguito a un preciso accordo fra le controparti.

Il concorso di colpa effettivo si verifica quando in effetti è chiaro il grado di responsabilità fra i conducenti, sul principio di una ripartizione che può ad esempio essere del 70% nei confronti di un guidatore e del 30% per l’altro, o 60%-40% e così via.

Con questo sistema, la colpa di ogni utente viene suddivisa in funzione di quanto il singolo comportamento ha influito nel verificarsi dell’incidente.

Secondo la “Legge Bersani” del 2007, quando viene stabilito il concorso di colpa paritario (50%-50%) non avviene alcun declassamento della polizza assicurativa Rc Auto, dunque si mantiene la classe di merito. Il discorso è diverso nel caso del concorso di colpa effettivo: al conducente che viene riconosciuto con una quota maggiore del 50% nel verificarsi del sinistro, la Compagnia assicuratrice – per effetto dell’avere dovuto rifondere più della metà dei danni alla controparte – può attivare il “Malus” e aumentare di due punti la classe di merito dell’assicurato, il quale di conseguenza potrà trovarsi a dovere pagare di più il premio successivo.

Chi provoca un incidente subisce l’aumento della successiva polizza Rc Auto, e incorre in una classe di merito peggiore. Sapere in anticipo quanto effettivamente aumenterà il premio successivo non è possibile, perché sulla determinazione del premio intervengono vari fattori, compresi l’entità del danno da risarcire e l’età del conducente assicurato.

Esistono delle piattaforme Web che permettono, una volta inseriti il nome della Compagnia assicuratrice, la propria classe di merito, l’ammontare del premio lordo e l’importo dei danni pagati in seguito a un incidente, di sapere in anticipo quanto aumenterà il premio. Si tratta tuttavia di stime, perché nessuna Compagnia è in grado di saper dire con precisione il rincaro della prossima polizza Rc Auto.

Se si provoca un incidente con colpa superiore al 50% (concorso di colpa effettivo), avviene un peggioramento di due classi di merito, con conseguente aumento del premio successivo.

Il meccanismo del Malus si applica solamente quando al conducente assicurato viene riconosciuta una responsabilità cumulata superiore al 50%, cioè sommando tutti gli incidenti provocati negli ultimi cinque anni.

Trascorso questo periodo, la Compagnia assicuratrice assegna il Malus al primo risarcimento pagato nel caso in cui il grado di responsabilità del sinistro è superiore al 51%, viceversa tutte le quote di corresponsabilità paritaria (concorsi di colpa) saranno cancellate.

Per il recupero della classe di merito dopo un sinistro stradale, è necessario essere conducenti “virtuosi” – cioè non essere coinvolti in alcun incidente con colpa – nei due anni successivi. In alternativa, è possibile evitare di vedersi peggiorare la propria classe di merito pagando di persona i danni provocati nel caso di un incidente di modesta entità. In questo caso, è sempre bene provvedere ugualmente alla denuncia del sinistro, dichiarando la propria intenzione di liquidare da se il danno.

Si potrebbe pensare che sia conveniente effettuare il cambio di assicurazione dopo essere stati coinvolti in un incidente con colpa, che fa scattare automaticamente la perdita di due classi di merito e, per il meccanismo del Bonus-Malus, comporta l’aumento del premio di assicurazione successivo.

In effetti, cambiare la propria Compagnia assicuratrice dopo un sinistro con colpa è possibile, tuttavia – per valutare l’eventuale convenienza economica, non certo ai fini della classe di merito – è bene tenere conto del periodo in cui l’incidente è avvenuto. Bisogna, cioè, che l’incidente si sia verificato durante il periodo di osservazione, ovvero la fase (che coincide con il periodo che precede la scadenza della polizza) in cui la Compagnia assicuratrice effettua il monitoraggio dell’utente assicurato per il completamento dell’attestato di rischio, in quanto chi è assicurato può ritardare di un anno l’effetto negativo di un incidente con colpa sull’ammontare del premio soltanto se il sinistro è avvenuto al di fuori del periodo di osservazione.

Risparmiare sui costi della polizza Rc auto è sempre possibile. Esistono in effetti diversi parametri che consentono di tenere sotto controllo l’ammontare del premio assicurativo da pagare:

  • Verifica del profilo di rischio, su cui incidono l’età dell’assicurato, il sesso, il luogo di residenza, l’esperienza di guida e la tipologia di veicolo da assicurare;
  • Classe di merito di partenza: più è alta, più si paga;
  • Usufruire delle agevolazioni di legge per i nuclei familiari: con la RC familiare, entrata in vigore con il Decreto Fiscale 2020, si possono assicurare più veicoli intestati a componenti diversi di un nucleo familiare usufruendo della classe di merito migliore;
  • Scegliere le garanzie accessorie più adatte alle proprie esigenze, e valutare caso per caso la loro utilità: ci si riferisce, nello specifico, alle polizze Furto-incendio, Atti vandalici, Cristalli, Eventi atmosferici, Infortuni del conducente, Assistenza stradale, Assistenza legale, Kasko e Mini-Kasko;
  • Valutare quale tipo di franchigia adottare, se cioè sia più conveniente optare per una franchigia relativa (che richiede l’intero rimborso, da parte della Compagnia assicuratrice, del danno provocato se questo è superiore al valore della franchigia), oppure la franchigia assoluta (che incarica la Compagnia assicuratrice a risarcire la quota eccedente al valore della franchigia se il danno è superiore a tale cifra);
  • Utilizzare un’assicurazione a consumo, cioè l’assicurazione a km limitati, se si sa di non percorrere molti chilometri con il proprio mezzo durante l’anno;
  • Servirsi dei comparatori online, che permettono di ottenere un preventivo gratuito di assicurazione, e di confrontare con pochi “clic” le tariffe Rc Auto di diverse Compagnie assicuratrici;
  • Se si è responsabili di un incidente di modesta entità, o nel caso in cui sia evidente un concorso di colpa durante un sinistro non grave, valutare se non sia il caso di mettersi d’accordo con la controparte e rifondere il danno di tasca propria.
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10 Marzo 2023 · Giuseppe Pennuto

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