Cartella di pagamento – Rateizzazione del debito esattoriale in pendenza di ricorso presentato alle Commissioni Tributarie competenti

Quando sul debito esattoriale pende un ricorso presentato alle Commissioni Tributarie competenti












Ho ottenuto la rateazione straordinaria (120 rate) da Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader ex Equitalia): ho cause in corso che non voglio abbandonare e, forse, potrei ottenere la revisione di alcune cartelle a seguito di sgravio, ma sono stato allo sportello di Ader e sostengono che le cause non potrebbero proseguire e che, anche se il creditore volesse annullare il debito, non potrebbe farlo.

Mi sembrano teorie folli: cosa ne pensate?

A parere della Corte di cassazione (ordinanza 12244/2019) la richiesta e l’ammissione al pagamento rateale del debito, posto a base della cartella impugnata, non determina il venir meno dell’interesse ad agire e, quindi, non implica alcuna rinuncia al ricorso, né la contestuale estinzione per cessazione della materia del contendere.

Secondo i giudici della Suprema Corte la domanda di rateazione del debito portato da una cartella di pagamento non implica di per sé una rinuncia all’impugnazione della stessa, e quindi non presuppone alcuna acquiescenza del debito: ciò, in quanto l’accesso alla rateazione può essere giustificato anche dallo stato di necessità derivante dalla notifica (intervenuta o incombente) di provvedimenti quali il fermo o l’ipoteca, che possono dare in qualsiasi momento origine all’esecuzione forzata.

Peraltro, il comma 3 bis dell’articolo 19 del DPR 602/1973 affermando che “in caso di provvedimento amministrativo o giudiziale di sospensione totale o parziale della riscossione, emesso in relazione alle somme che costituiscono oggetto della dilazione, il debitore é autorizzato a non versare, limitatamente alle stesse, le successive rate del piano concesso”, lascia implicitamente intendere che la dilazione del debito esattoriale e il contenzioso tributario, giudiziale o amministrativo, possono procedere di pari passo e l’una non preclude l’altro.

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3 Gennaio 2022 · Giorgio Valli