Vi scrivo perché qualche giorno fa ho ricevuto una raccomandata A/R dall’avvocato del dentista per un credito insoluto.
Un po’ di mesi fa ho effettuato alcune visite presso uno studio dentistico e pagato regolarmente le fatture. Non a tutte le visite corrispondeva una fattura, a volte il lavoro di una fattura veniva suddiviso in più appuntamenti.
In caso di visite non coperte da fatture già saldate, mi veniva sempre comunicato il costo e presentato un preventivo prima della visita. Eccetto una volta quando il costo di 50 euro della visita mi è stato comunicato, a mia sorpresa, dopo averla effettuata. Io avevo assunto che questa visita fosse già coperta dalla fattura precedente.
Visto il comportamento, a mio avviso, poco corretto del dentista ho deciso di non recarmi più in quello studio e non saldare l’ultimo conto di 50 euro. Adesso a distanza di qualche mese ho ricevuto alcune email sollecitando il pagamento e qualche chiamata. Io non ho risposto nè alle email nè alle chiamate.
Di recente, ho ricevuto una raccomandata dall’avvocato del dentista, che richiede il pagamento dei 50 euro più le spese dell’avvocato di 60 euro. Questa lettera non specifica le modalità del pagamento ed esprime la loro volonta nel procedere con il recupero dei crediti nel caso in cui non venga pagata in modo celere.
Cosa dovrei fare in questo caso? L’unica comunicazione tracciata è proprio questa raccomandata dove viene chiesto un pagamento maggiorato rispetto alla fattura originaria per via delle spese legali.
È lecito il comportamento del dentista? Se non saldo il conto adesso procederrano con il recupero crediti con il rischio che le spese legali aumentino?
La prestazione resa da un professionista, secondo la legge, deve essere sempre saldata, a meno che non si preferisca ricorrere ad un giudice terzo adducendo i motivi per cui si ritiene di non dover saldare la parcella: non è sufficiente che, unilateralmente, il cliente ritenga poco corretto il comportamento del dentista per giustificare l’omesso pagamento.
Adesso il debitore inadempiente ha tre possibili alternative:
- pagare quanto gli viene richiesto dall’avvocato del dentista, magari trattando uno sconto sul compenso preteso per l’intervento odontoiatrico e per le spese legali e chiedendo chiare indicazioni sulle modalità di pagamento;
- attendere un eventuale decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale ed il pignoramento dei beni di proprietà: a questo punto, ai sensi dell’articolo 495 (conversione del pignoramento) il debitore può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all’importo dovuto al creditore pignorante, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese;
- attendere un eventuale decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale, e decidere di continuare a non pagare in considerazione del fatto che il debitore non ha beni da pignorare;
23 Marzo 2023 · Giorgio Martini
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