Ho in atto un pignoramento dello stipendio ma cambierò lavoro – Cosa succederà?


Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) potrà essere assegnato al creditore nella misura massima del 20%.





Il 6 marzo la Plusvalore, verso la quale ho un debito di 37 mila euro mi ha notificato il pignoramento presso il datore di lavoro, pignorandomi 1/5 dello stipendio. Il 15 di giugno io ed il datore di lavoro dobbiamo presentarci dal giudice che ha emesso il pignoramento per la dichiarazione delle somme. Vi chiedo se anche il mio tfr sarà pignorato per 1/5 o sarà trattenuto per intero. Ma la domanda importante che volevo porvi è la seguente: il 21 febbraio ho dato le dimissioni per passare ad un nuovo lavoro meno remunerato dell’attuale ma più sicuro. Ho un preavviso regolarmente dato fino al 7 di Aprile. Dal 9 di aprile sarò dipendente della nuova ditta con contratto a tempo indeterminato. Premetto che tale scelta non è stata assolutamente fatta per non pagare il pignoramento del 1/5, ma solo per una opportunità che si è presentata ed alla quale non potevo rifiutare. Il mio attuale datore di lavoro ha già comunicato a Plusvalore i crediti da lavoro che vanto, compreso il tfr accantonato, ed ha comunicato che ho dato le dimissioni e per cui opererà una trattenuta solo per gli ultimi stipendi.

Ora mi chiedo cosa succederà? La finanziaria come prenderà questa mia decisione? Come una mossa per sottrarmi al pignoramento e dovrà di nuovo notificarmi un precetto e ricominciare tutto da capo compreso le indagini per cercare il nuovo datore? Come devo comportarmi? Potrebbero propormi una chiusura a saldo e stralcio per non iniziare tutto da capo?

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) potrà essere assegnato al creditore nella misura massima del 20%. Se il creditore ha scelto l’opzione giudiziale, non proporrà, né aderirà, adesso, ad un eventuale accordo transattivo a saldo stralcio.

Non costituirà un problema, per il creditore, individuare il nuovo datore di lavoro del debitore e, per quanto riguarda le ulteriori spese legali e di procedura sostenute, queste andranno a gravare sulla somma complessiva da riscuotere tramite prelievo mensile dello stipendio.

Purtroppo, in un tale contesto, dove lei è solo un soggetto passivo, non ci sono consigli da poterle fornire se non quello di procurarsi un avvocato per evitare che la controparte carichi eccessivamente le spese legali di cui chiedere ed ottenere il rimborso. Sempreché l’onorario del professionista non sia tale da vanificare l’eventuale beneficio ricevuto con la sua prestazione.

11 Marzo 2018 · Lilla De Angelis


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