Per qualunque tipo di pignoramento presso terzi (da Equitalia a privati) nei confronti del cc leggo che costoro attingono dall’anagrafe tributaria.
Quest’ultima però viene alimentata ogni anno (entro il 31 marzo) con i dati (saldi – eventuali nuovi conti correnti ecc. ecc) relativamente ai rapporti dell’anno successivo. Ciò mi fa dedurre che se una persona apre nuovi conti e li usa solo nell’arco dell’anno in cui li ha aperti allora la controparte non dovrebbe andarli a pignorare (SE NON LI SCOVA IN ALTRI MODI AL DI FUORI DELLA ANAGRAFE TRIBUTARIA). Il mio discorso ha senso?
In caso di decreto ingiuntivo (non Equitalia, esempio per una fattura) arriva una comunicazione (oltre a quella del decreto ingiuntivo) al debitore tale da dargli un po di tempo in termini di giorni per spostare il suo soldi su un altro conto?
Tutte ipotesi ragionevoli le sue, tuttavia io non lascerei soldi sul conto corrente, dovendone ad Equitalia o a creditori privati, basandomi sulla circostanza che l’Anagrafe Tributaria venga aggiornata annualmente.
Per quanto attiene la seconda domanda, prima di procedere alla richiesta giudiziale di decreto ingiuntivo, il creditore ha l’obbligo di mettere in mora il debitore e procedere solo nel caso di persistente inadempienza.
Inoltre, a meno che il creditore non chieda ed ottenga dal giudice la temporanea esecutività del decreto ingiuntivo, prima che possa essere esperita azione esecutiva devono passare 40 giorni che sono i termini temporali in cui può essere proposta opposizione al decreto ingiuntivo.
Scaduti i termini per l’opposizione a decreto ingiuntivo, al debitore deve essere notificato il precetto con almeno altri 10 giorni di tempo per pagare.
12 Settembre 2016 · Marzia Ciunfrini