Risarcimento danni » nel giudizio civile è vincolante la sentenza penale di condanna
Nel giudizio civile di risarcimento danni è vincolante la sentenza penale di condanna. La sentenza del giudice penale, che pronunci condanna definitiva dell'imputato al risarcimento dei danni in favore della parte civile, demandando la liquidazione ad un successivo e separato giudizio, ha effetto vincolante, in sede civile, in ordine all'affermata responsabilità dell'imputato. Questi non potrà contestare la condanna al risarcimento, ma solo l'esistenza e l'entità del pregiudizio risarcibile. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione 23633/14. Da quanto si apprende nella pronuncia appena riportata, in tema di risarcimento danni, non si può più contestare davanti al giudice civile la responsabilità accertata dal giudice penale, ma solo l'ammontare del risarcimento richiesto. Secondo quanto disposto dagli Ermellini, infatti, una volta che il giudice penale abbia accertato, in via definitiva, il reato, condannando l'imputato, ma rinviando al giudice civile per la quantificazione del risarcimento danni, non si potrà più mettere in ...
Rc auto con polizza maggiorata » Basta il provvedimento Agcm per dare il via al risarcimento danni
Buone notizie per i consumatori: d'ora in avanti, nel caso una compagnia assicurativa sia stata multata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) per maggiorazioni non congrue della polizza rc auto ai propri clienti, basterà presentare al giudice il provvedimento dell'Antitrust per ottenere il risarcimento danni relativo. Una recente ed assolutamente innovativa pronuncia della Corte di Cassazione ha dato una svolta al procedimento per il risarcimento danni dalle compagnie assicurative, stabilendo, in favore dei consumatori, un principio senza precedenti. La novità sta nel fatto che i consumatori, per arrivare al risarcimento danni, devono limitarsi a produrre in giudizio, qualora esistesse, il semplice provvedimento dell'Agcm di condanna delle compagnie. Ciò è quanto si evince, appunto, dalla sentenza 11904/14 della Suprema Corte. Il provvedimento dell'Antitrust, quindi, viene considerato dagli Ermellini una prova privilegiata con una elevata attitudine a dimostrare non solo la condotta anticoncorrenziale da parte dell'assicurazione, ma anche il danno ...
Nell'ambito di un sinistro stradale, per quanto riguarda la liquidazione per lesioni, in caso si fosse stipulata un'assicurazione contro gli infortuni, non è possibile cumulare l'indennizzo ricevuto dalla compagnia assicurativa con il risarcimento danni nell'ambito della copertura rc auto. In caso di incidente, il danneggiato non può chiedere i danni sia alla compagnia assicurativa privata, che lo copre in caso di infortuni non mortali, che al responsabile del sinistro stradale coperto da tutela rc auto. Il pagamento dell'uno, infatti, esclude quello dell'altro, o, al contrario, in caso di pagamento parziale dell'uno, si può chiedere all'altro solo la differenza residua. Ciò è quanto si evince dalla sentenza 13233/14 della Corte di Cassazione. Con la pronuncia in esame, infatti, gli Ermellini hanno chiarito che, nell'ambito dell'assicurazione contro i danni, vige il principio cosiddetto indennitario in base al quale l'indennizzo non può mai superare il danno effettivamente subito. Da ciò ne conviene che ...