E’ scattata la guerra alle tv pirata – Piovono multe e confische contro il pezzotto

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Un mio amico, di cui per ovvie ragioni non faccio il nome, mi ha consigliato di comprare un apparecchio pirata per visionare tutte le partite, i film e le serie tv (di tutte le emittenti), ad un prezzo irrisorio.

Sono combattuto, anche se so che è illegale.

Che cosa si rischia? E’ sicura la visione?

Proprio negli ultimi giorni, è scattata una vasta operazione internazionale della Polizia di Stato contro le tv pirata: la stessa, denominata “Eclissi”, è coordinata dalla Procura di Roma e, a livello internazionale, dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol, e mira a smantellare e oscurare il fenomeno delle Iptv.

Si tratta di un sistema che, convertendo il segnale analogico della paytv, lo trasforma illegalmente in segnale web-digitale.

L’attività ha visto la cooperazione delle Polizie e delle autorità giudiziarie in diversi Paesi, come Francia, Paesi Bassi, Germania, Bulgaria e Grecia, impegnate contestualmente in tutta Europa a supporto degli uomini della Polizia Postale.

Un’indagine tecnico informatica molto accurata sulla diffusione dei segnali in streaming effettuato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni che ha consentito di individuare le sorgenti estere dalle quali parte il segnale pirata.

Le persone coinvolte sarebbero circa 5.000.000 solo in Italia, utenti che ora saranno oscurati, e impressionante è anche il volume di affari stimato in oltre 2 milioni di euro al mese.

Gli utenti della piattaforma Xtream Codes, sequestrata dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulla pirateria televisiva, rischiano multe da 2500 a 25.000 euro.

Al momento dello “spegnimento” vi erano 700.000 utenti collegati e un potenziale di 5 milioni di utenti totali, che con circa 12 euro al mese riuscivano a guardare i programmi trasmesso dalla principali pay tv e dalla piattaforme a pagamento.

“Individueremo gli utenti italiani e verranno perseguiti”, ha detto il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo speciale tutela della privacy e frode tecnologica.

L’indagine, svolta in collaborazione con Eurojust, è a carico di 25 soggetti, tra cui due greci ritenuti gli ideatori della piattaforma.

Base dell’organizzazione in Italia è Napoli, con collegamenti in 9 città italiane.

Agli accertamenti hanno collaborato i tecnici del reparto antifrode di Sky.

Nell’ordinanza di sequestro preventivo di risorse web, conti correnti e carte di debito, a carico degli indagati, il gip di Napoli ha sottolineato che è stato rinvenuto “un sofisticato sistema organizzato di frode finalizzato alla captazione e diffusione di prodotti destinati alla Tv a pagamento, con notevole danno ai titolari dei diritti ed evidente frustrazione del libero mercato”.

Durante le perquisizioni è stato arrestato in flagranza di reato, a Salonicco, Christos Papaoikonomu, inventore e gestore della piattaforma Xtreamcodes perché trovato in possesso di oltre 110.000 euro in contanti, criptovalute e numerose centrali.

L’operazione è stata svolta in collaborazione tra la Guardia di Finanza e la Polizia greca, coordinata dall’agenzia europea Eurojust.

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18 Settembre 2019 · Patrizio Oliva