Parcheggio in doppia fila – Quando diventa reato?


Una sentenza della Corte di Cassazione del 2005, ha dichiarato che il parcheggio in doppia fila può, in alcuni casi, essere considerato un reato





A causa di un’auto che era parcheggiata in doppia fila, ostruendomi il passaggio dalla mia proprietà privata, non ho potuto partecipare in tempo ad un importante meeting di lavoro.

Vorrei sapere se ciò implica un reato ed è possibile chiedere un risarcimento.

C’è una situazione in cui molti guidatori si trovano ad affrontare, e non sempre si comportano nella giusta maniera: vediamo cosa ci dice il codice della strada a riguardo, dove è possibile fare ricorso in caso di multa e dove invece no.

Vedremo anche, nei casi in cui si rischia di entrare nel Codice penale.

Dalle grandi città fino ai piccoli paesi, la manovra di parcheggiare in doppia fila è ben diffusa. Avvolte lo si fa per non perdere tempo ed avvolte lo si fa per mancanza di parcheggi, ma tutto ciò non interessa ai controllori della legge.

Essi applicando la legge decidono la giusta punizione, che può variare da caso a caso.

L’articolo 158, comma2, lett.c ci illustra che la legge italiana sanziona il parcheggio in doppia fila. Si parte dalla sanzione amministrativa che va da 24 a 97 euro a seconda se è ciclomotore o motoveicolo ai 41 fino a 168 euro per tutte le altre categorie di mezzo. Inoltre, se la vettura è un pericolo o un intralcio alla circolazione, si può utilizzare la rimozione forzata.

Una sentenza della Corte di Cassazione del 2005, ha dichiarato che questo tipo d’infrazione può essere considerato un reato, nel momento in cui il parcheggio blocca l’unica uscita o entrata di una proprietà privata o da una zona dove era possibile circolare. La pena è quella del risarcimento danni al malcapitato, per il tempo che ha dovuto perdere.

Ci sono casi però dove il parcheggio in doppia fila può esserci, o meglio si può fare ricorso. Ovvero, gli agenti che vedranno l’infrazione, faranno subito la multa, ma il conducente può fare ricorso, se ci sono “cause di giustificazione”.

Queste cause sono per bisogni urgenti, che vanno dal salvare una persona sul posto, all’acquisto di medicinali in farmacia, o visite dal dottore per malati in condizioni gravi.

Negli altri casi che non prevedono tale giustificazione, la legge farà il suo corso.

Questo significa che mentre cercate di risparmiare dei minuti parcheggiando in doppia fila, si rischia di andare in contro ad una contravvenzione.

Meglio quindi fare due passi in più, che correre il rischio di essere sorpresi.

6 Giugno 2022 · Giuseppe Pennuto


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