Com'è noto, il curatore fallimentare può chiedere, tramite azione revocatoria, che siano dichiarati inefficaci gli atti di terzi compiuti in pregiudizio della "par condicio" fra i creditori. La domanda che ci si pone è allora la seguente: se un terzo effettua un versamento sul conto corrente in rosso del debitore fallito, in quali condizioni la rimessa effettuata è soggetta ad azione revocatoria? In altre parole, la rimessa del terzo sul conto corrente in rosso dell'imprenditore fallito, non viola il principio della "par condicio creditorum", privilegiando la banca? I giudici di piazza Cavour hanno ritenuto non esercitabile l'azione revocatoria da parte della curatela fallimentare se il terzo è fideiussore dell'esposizione debitoria formatasi sul conto corrente dell'imprenditore fallito, quando risulti che, attraverso la rimessa, il terzo non ha posto la somma nella disponibilità giuridica e materiale del debitore, ma ha adempiuto in qualità di fideiussore l'obbligazione di garanzia nei confronti della banca ...
Abbiamo già avuto modo di vedere, in altri articoli, che è illegittimo il rifiuto della banca alla chiusura del conto corrente motivandolo con l'esistenza di un saldo negativo, dal momento che la giurisprudenza ha evidenziato che il diritto di recesso dai contratti a tempo indeterminato è riconosciuto al correntista ai sensi del codice civile (art. 1855) e, pertanto, l'estinzione del conto corrente costituisce, per la banca, un atto dovuto. Tuttavia, è legittimo il rifiuto della banca alla chiusura del conto corrente se le parti hanno espressamente pattuito, ad esempio, nell'ambito di un contratto di mutuo, che l'operazione deve essere regolata attraverso il conto corrente acceso presso la banca: con tale clausola il cliente sostanzialmente rinuncia, fino a che il mutuo fosse risultato in ammortamento, ad avvalersi del potere di recedere dal contratto. Più in generale, la banca non è obbligata a chiudere il conto corrente quando il medesimo è utilizzato ...
Mio padre è deceduto il 23/11/2018, mi sono informata alla sua banca e risulta avere solo i soldi giusti per pagare la fattura delle spese funebri. Non possiede altro, neanche immobili. Mi hanno detto che ci vorrà un mese perché inviteranno le carte all'Agenzia delle Entrate, in più dovrò pagare 75 euro. Ma io so che con fattura alla mano dovrebbero liquidarmi subito. ...