Obsolescenza programmata – In arrivo una legge per contrastare il fenomeno?






Ho dovuto cambiare per la seconda volta un cellulare, di una nota marca asiatica, poiché dopo due anni e diversi aggiornamenti ha iniziato a rallentarsi fino a diventare quasi inutilizzabile.

Succede sempre più spesso, ed, ormai, è chiaro si tratti di obsolescenza pianificata attuata dalle società per vendere continuamente.

Quand’è che qualcuno si attiverà per disegnare una normativa volta ad arginare il fenomeno?

Con la definizione di obsolescenza programmata si fa riferimento a quel modus operandi adottato dalle compagnie produttrici di costruire apparecchi funzionanti per un periodo prefissato, al termine del quale il consumatore messo di fronte alla scelta se riparare il bene o acquistarlo nuovo, a volte si trova costretto a scegliere quest’ultima opzione.

Di obsolescenza programmata si è cominciato a parlare in occasione dell’entrata in vigore della garanzia legale di conformità che insiste su tutti i beni di consumo e che dura 24 mesi.

Molti prodotti elettrici o elettronici presentano infatti problematiche in corrispondenza proprio della fine del periodo di garanzia legale.

Così, alcuni parlamentari hanno presentato un disegno di legge, il n. 615, per modificare il Codice del Consumo nella parte relativa alla garanzia dei beni di consumo ed hanno audito, in maniera informale, i rappresentanti del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, tra cui Adiconsum.

In merito al ddl Adiconsum, nella sua audizione presso la X Commissione del Senato, ha espresso parere favorevole nel disciplinare con urgenza il fenomeno dell’obsolescenza programmata che arreca danni ai consumatori, ne sosteniamo e ne condividiamo le finalità e proponiamo le seguenti integrazioni/modifiche.

In particolare:

  • all’art. 2 (sui diritti dei consumatori) e all’art. 4 (sugli obblighi generali) l’associazione propone di integrare le modifiche apportate dal ddl inserendo anche la data di inizio e fine produzione del prodotto;
  • all’art. 8, comma 4-bis (in materia di CNCU – Consiglio nazionale Consumatori e Utenti) Adiconsum consiglia di inserire la possibilità per il Consiglio di svolgere l’attività di vigilanza e di controllo in merito alle tecniche di obsolescenza programmata, avvalendosi dell’ausilio delle Autorità proposte ai controlli (Guardia di Finanza, Agenzia, Dogane e Monopoli di Stato);
  • all’art. 9 (sulle sanzioni) si suggerisce di aggiungere il comma 3 specificando che gli importi derivanti dalle sanzioni vadano quali fondo di supporto al CNCU per le iniziative di vigilanza e controllo.

Speriamo che questo decreto legislativo diventi presto realtà.

20 Giugno 2019 · Giovanni Napoletano


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