Per le prestazioni economiche a favore di famiglia con minore disabile posso presentare dichiarazione ISEE relativa a nucleo familiare ristretto?






Faccio un quadro della situazione: sono mamma lavoratrice autonoma di un minore disabile con cui convivo. Invece il padre, che ha un’altra figlia da altra persona, non è convivente con noi e non siamo mai stati coniugati. Cosa che lo rende componente aggiuntiva del nucleo familiare ai fini dell’ISEE.

Nella casa dove ho residenza io, ha residenza anche mio fratello, lavoratore autonomo, con proprio reddito e con un figlio minorenne che però non convive con lui, in quanto vive ed ha residenza con la madre.

Infine faccio presente che la regione dove vivo concede alle famiglie con minori disabili un beneficio economico annuale una tantum rientrando in un tetto di isee stabilito.

Ecco la mia domanda è questa: ai fini di richiedere il beneficio economico offerto dalla regione, posso presentare l’isee minorenni considerando il “nucleo familiare ristretto” (madre, figlio minore disabile e componente aggiuntiva del padre) oppure devo necessariamente seguire lo stato anagrafico, comprendendo nell’isee anche mio fratello?

E’ possibile far riferimento ad un nucleo familiare ristretto (composto dal solo beneficiario, dall’eventuale coniuge e dai figli, escludendo eventuali altri parenti conviventi inclusi nello stato di famiglia) per prestazioni socio-sanitarie destinate a persone con disabilita e/o non autosufficienti, ma maggiorenni.

In pratica, il nucleo familiare ristretto può essere utilizzato solo per richiedere assistenza domiciliare per persone con disabilità e/o non autosufficienti, ovvero ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per persone non assistibili a domicilio.

Tuttavia, per poter prendere a riferimento il nucleo familiare ristretto, il disabile deve essere maggiorenne: purtroppo lei dovrà includere nel nucleo familiare anche il fratello con cui convive.

Va ricordato, comunque, che la madre del minorenne può fare in modo di evitare che il reddito del proprio nucleo familiare tenga conto del contributo fornito dal padre naturale non convivente, anche attraverso la componente aggiuntiva, quando quest’ultimo non contribuisca nei fatti al mantenimento del figlio minorenne, presentando, ai Servizi Sociali del Comune in cui risiede, istanza diretta ad accertare l’estraneità del padre naturale in termini di rapporti affettivi ed economici con il figlio. Occorre, di solito, una apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, corredata dallo stato di famiglia.

A seguito dell’istruttoria condotta dall’assistente sociale, anche con l’eventuale ausilio della polizia municipale, il dirigente del settore certificherà l’eventuale stato di estraneità, in termini di rapporti affettivi ed economici, fra padre naturale non convivente e figlio minorenne.

A questo punto la DSU Isee del minorenne terrà conto solo dei redditi e del patrimonio della madre (e, nella fattispecie, del fratello convivente).

4 Luglio 2017 · Annapaola Ferri





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