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Ho stipulato un mutuo a tasso variabile per poter acquistare la mia prima casa: ho letto sul web che dall’anno prossimo ci saranno delle novità per il calcolo dell’indice Euribor e la cosa potrebbe influire sul mutuo.
Nel dettaglio, di cosa si tratta?
Dal primo gennaio 2020 tutti coloro cambierà il modo con cui viene calcolato l’indice interbancario Euribor: una “trasformazione” che andrà a condizionare coloro che stanno rimborsando mutui a tasso variabile.
I mutui a tasso variabile differiscono dai mutui a tasso fisso perché il tasso di interesse varia per tutta la durata del piano di ammortamento.
Intanto il vecchio Euribor si appresta ad andare in pensione: l’anno nuovo regalerà al mondo delle finanze un innovativo sistema di elaborazione, un metodo più scientifico e fidato.
Questi istituti di credito si scambiano volontariamente tali informazioni.
Tale criterio è basato su una comunicazione telefonica: le banche indicano a quale tasso si scambiano denaro.
A partire da gennaio 2020 si metterà, però, la parola fine a questo criterio più “fiduciario”, a favore di un sistema più preciso che consentirà di calcolare ogni giorno il nuovo Euribor.
Se fino ad oggi, infatti, il calcolo attuale dell’Euribor è stato effettuato mediante dichiarazioni spontanee delle banche che segnalano il livello medio delle transazioni interbancarie, dal prossimo anno si prenderà come riferimento un calcolo sugli effettivi scambi che si verificano tra le banche.
Gli istituti di credito saranno tenuti a fornire delle informazioni ben precise sulle operazioni eseguite in modo da ricavare un calcolo esatto del tasso.
Si otterrà così in modo scientifico il nuovo Euribor sulle varie scadenze da 1 settimana a 12 mesi.
Il passaggio completo al nuovo tipo di calcolo sarà completato entro due anni; sarà attivo ufficialmente a partire dal 2022.
In questo lasso di tempo le due tipologie di tasso convivranno.
Secondo quanto stimato dagli esperti la differenza tra il vecchio e il nuovo Euribor è di pochi centesimi di punto percentuale.
Le variazioni inizieranno a registrarsi tra qualche anno, quando gli istituti di credito inizieranno a cambiare il sistema di calcolo.
In questo caso si passerà a sottoscrivere mutui a seconda del nuovo indice.
Il contratto risulterà ancora collegato al vecchio Euribor: la maggior parte segue quello a 3 mesi mentre la restante parte è allacciata all’indice mensile.
Quest’operazione nasce per rendere l’Euribor un tasso più stabile e dunque più affidabile.
Coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile non si ritroveranno più a fare i conti continuamente con continue variazioni dei valori.
5 Dicembre 2019 · Stefano Iambrenghi
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