Mancata manutenzione caldaia – Cosa si rischia?

Non eseguire la manutenzione della caldaia può essere davvero pericoloso, proprio per questo la legge prevede delle multe in caso di difformità.












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Dovrei effettuare la manutenzione della caldaia, ma al momento mi trovo in una situazione economica complicata e non me lo posso permettere: vorrei sapere cosa si rischia in questi casi.

Potete chiarire?

Non eseguire la manutenzione della caldaia può essere davvero pericoloso, proprio per questo la legge prevede delle multe in caso di difformità: il pagamento delle sanzioni spetta, ovviamente, ai responsabili della manutenzione.

Ecco cosa prevede la legge in merito.

La legge stabilisce con precisione quali sono i soggetti responsabili degli impianti domestici.

Nonostante ciò, a volte c’è un po’ di confusione a riguardo, poiché non c’è una regola univoca, ma tutto dipende dalla struttura abitativa.

Bisogna quindi distinguere fra l’unità abitativa in proprietà e quella in affitto, ma anche rispetto alla tipologia di riscaldamento e di manutenzione.

In particolare, la manutenzione ordinaria della caldaia spetta al proprietario quando:

  • Il proprietario stesso vive nella casa o nell’appartamento di sua proprietà, che quindi non è in affitto.
    L’unità abitativa non fa parte di un condominio con sistema di riscaldamento centralizzato.
  • Quando, invece, l’unità abitativa è in affitto, la manutenzione ordinaria spetta all’inquilino.

Quest’ultimo deve quindi occuparsi dei controlli periodici, e degli eventuali interventi ordinari necessari, come:

  • La pulizia della caldaia.
  • Il controllo dei fumi.
  • La sostituzione dei componenti usurati, poiché l’usura è legata all’utilizzo che ne fa l’inquilino.

Il proprietario deve in ogni caso rispondere degli interventi di manutenzione straordinaria, della sostituzione della caldaia, nonché dell’installazione e del collaudo.

La situazione cambia quando il condominio presenta un impianto termico centralizzato. In questo caso è presente un’unica caldaia, della cui manutenzione è incaricato l’amministratore di condominio. Le spese rientrano comunque nelle spese condominiali, suddivise fra i condomini in base ai millesimi di proprietà.

La caldaia non è a norma quando non rispetta i requisiti stabiliti dall’Unione europea in tema di risparmio energetico. In particolare, è necessario svolgere la manutenzione periodicamente e intervenire nel caso in cui i controlli rilevino dei problemi.

La normativa si è resa necessaria per ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare il rischio energetico, oltre a preservare la sicurezza.

Quando non viene effettuata la manutenzione della caldaia non è possibile rilevare, e tantomeno correggere, eventuali anomalie, con il rischio di:

  • Incidenti domestici, anche gravi.
  • Incremento del consumo energetico, con la relativa incidenza sulle spese.
  • Eccessiva immissione di anidride carbonica.
  • Pagamento di multe.

Le multe previste per sanzionare la mancata manutenzione della caldaia servono quindi a incentivare il controllo adeguato, evitando conseguenze decisamente spiacevoli.

Comprendere la responsabilità della manutenzione è di fondamentale importanza, perché consente di comprendere a chi spetta, di conseguenza, il pagamento delle multe. Bisogna parlare di multe, al plurale, perché sono previste sanzioni diverse, una per ogni tipo di obbligo.

Ad esempio, la mancata compilazione del libretto (che deve essere effettuata sia durante i controlli periodici, sia in occasione degli interventi straordinari) comporta una multa da 500 a 600 euro per il soggetto responsabile della manutenzione. In questo caso, è prevista anche una sanzione per il manutentore che non ha proceduto alla debita compilazione, ossia una multa da 1.000 a 6.000 euro.

Quando, poi, non viene effettuata la manutenzione, si rischia una sanzione da 50 a 3.000 euro, la quale può essere aumentata fino 200 euro in più in caso di anomalie. In tal proposito, bisogna sapere che nei comuni superiori a 40.000 abitanti sono previsti dei controlli a campione, preceduti dalla ricezione di un avviso di ispezione con anticipo di almeno 2 settimane.

Per non incorrere in rischi è dunque fondamentale eseguire quando necessario la manutenzione della caldaia. In particolare, la manutenzione ordinaria deve essere eseguita secondo la cadenza periodica individuata dal personale tecnico al momento di installazione dell’impianto. Le tempistiche riguardo al controllo dei fumi sono, invece, stabilite dalla legge in:

  • Ogni 2 anni per le caldaie a combustibile liquido o solido e potenza compresa fra 10 e 100 kW.
  • Ogni anno per le caldaie con potenza superiore a 100 kW.
  • Ogni 4 anni per le caldaie a gas, metano o gpl e potenza compresa fra 10 e 100 kW.
  • Ogni anno per le caldaie a gas, metano o gpl e potenza superiore a 100 kW.

Dato che le tempistiche dipendono dall’alimentazione della caldaia e dalla sua capacità termica, è fondamentale il controllo del libretto.

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26 Gennaio 2023 · Andrea Ricciardi

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