Sono una donna nata nel dicembre 1953: sono lavoratrice dipendente dal Febbraio 2003 (primo contratto nella vita lavorativa) e percepisco una pensione di reversibilità di 700 euro al mese.
Purtroppo non posso andare in pensione fino al 2024, ma le mie forze mi stanno abbandonando e quindi volevo sapere due cose.
1) Nel caso venissi licenziata dall’azienda avrei titolo a percepire l’indennità di disoccupazione nono stante la mia reversibilità di 700 euro netti al mese?
Se sì, per quanto tempo e quanta come verrebbe calcolata.
2) Infine volevo sapere.
Quando nel 2010 rimasi vedova, percepivo 600 euro circa di reversibilità. Adesso è arrivata a 700.
Spesso in televisione sento sempre parlare di innalzamento delle pensioni al di sotto dei 1000 euro.
In caso di cessazione lavorativa quindi, visto che vivrei solo cola la reversibilità, quest’ultima verrebbe aggiornata? Adesso forse la pensione non viene aggiornata perchè percepisco un reddito da lavoratore dipendente?
Essere titolari di pensione di reversibilità non influisce sulla possibilità di percepire l’indennità di disoccupazione, qualora se ne posseggano i requisiti.
Tuttavia, per individuare la durata temporale in avrà diritto al trattamento, nonché l’entità dell’importo che andrebbe a percepire in caso di licenziamento è necessario acquisire ulteriori informazioni: il suggerimento è, pertanto, quello di chiedere il supporto di una organizzazione sindacale.
La rivalutazione dell’importo pensionistico è legata all’inflazione. In pratica si tratta di un meccanismo attraverso il quale l’importo delle prestazioni viene adeguato all’aumento del costo della vita. Tenuto conto che negli ultimi anni siamo entrati in deflazione, questo spiega perché la sua pensione di reversibilità è rimasta al palo in termini quantitativi.
2 Luglio 2017 · Tullio Solinas