Eredità di un immobile - Se il defunto lascia al debitore il diritto di abitazione il creditore non può esperire azione revocatoria della rinuncia del debitore a promuovere nei confronti dei coeredi ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima Supponiamo che il debitore accetti il diritto di abitazione, a lui destinato nel testamento, e rinunci a promuovere nei confronti dei coeredi testamentari dello stesso immobile caduto in successione, ogni azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima. In questo modo, il debitore preclude al creditore la possibilità di soddisfarsi sui beni che, in caso di esito positivo di una eventuale azione di riduzione delle disposizioni testamentarie lesive della quota di legittima, entrerebbero a far parte del suo patrimonio. La domanda che ci si pone è se possa essere oggetto di revocatoria, da parte del creditore, la rinuncia del debitore ad esercitare azione ...
L'articolo 557 del codice civile, comma 1, nell'occuparsi dei soggetti che possono chiedere la riduzione delle donazioni e delle disposizioni testamentarie lesive della porzione di legittima (quota riservata), stabilisce che la riduzione non può essere domandata che dai legittimari e dai loro eredi o aventi causa. Per giurisprudenza consolidata sappiamo che il creditore del legittimario che accetta l'eredità (pura e semplice) può essere senz'altro incluso, in riferimento all'articolo 557 del codice civile, fra gli aventi causa e al creditore deve, pertanto, riconoscersi la titolarità dell'esercizio, in via surrogatoria, dell'azione di riduzione delle disposizioni lesive della quota riservata ai legittimari, che è l'unico modo per rendere inefficaci le disposizioni lesive. L'azione surrogatoria, in particolare, non è altro che lo strumento che la legge appresta al creditore per evitare gli effetti che possano derivare alle sue ragioni dall'inerzia del debitore stesso che ometta di esercitare le opportune azioni dirette ad alimentare il ...
Possibile l'azione di riduzione per fideiussione prestata dal de cuius a favore di uno dei coeredi?
Può esperire l'azione di riduzione un legittimario qualora il de cuius abbia contratto in vita una fideiussione bancaria a favore di un altro legittimario e che per effetto della successione dalla Banca viene imputata al primo? ...