Le modalità del recupero crediti ai tempi di what’s app






Purtroppo, causa forza maggiore, non riesco a risolvere i problemi relativi a delle rate insolute e puntualmente ogni mese sono contattato dal recupero crediti di turno.

Premetto che recentemente ho inviato alla finanziaria titolare del debito tramite raccomandata AR lettera di lamentela per comportamento scorretto di una società di recupero da loro delegata e fatto richiesta che il primo contatto sia con raccomandata AR riportante delega ed estratto conto cronologico dettagliato delle spese e rate insolute.

Naturalmente la mia richiesta è stata disattesa, oggi ricevo tramite what’s app un messaggio dove si fa riferimento alla generica posizione debitoria verso la finanziaria, senza riferimento del contratto, senza indicazione di nome e cognome di chi scrive e senza riferimento della società per cui lavora.

Ho quindi richiesto al mittente di presentarsi e specificare per chi lavora, mi viene chiesto se voglio mi venga inviato “il mandato di lavorazione legale” ed ancora prima della mia risposta ricevo dall’interlocutore in allegato la copia del mandato e l’indicazione del suo nome e che lavora per conto di.

Insisto per sapere il cognome e l’azienda per cui lavora, come risposta ricevo un secco “non capisco che importanza possa avere sapere chi sono io” ma però si presenta come si deve e riferisce per chi lavora.

A questo punto gli contesto che ha inviato senza esplicita richiesta e senza accertarsi dell’identità del ricevente, un documento riservato e personale, la signora ribatte affermando che sta scrivendo al numero indicato in fase di contratto e per cui non deve prendere altre precauzioni e mi invita a “venire al dunque” e fissare un appuntamento telefonico.

La mia risposta è stata la richiesta di inviarmi per raccomandata AR delega ed estratto conto cronologico dettagliato delle spese e rate insolute, che in attesa o mancanza della ricezione della suddetta raccomandata, ogni altro contatto dal cellulare usato per quella chat e da ogni altro numero riconducibile alla società verrà ritenuto da me come non gradito.

Gentilmente vorrei chiedere se, secondo il vostro parere di esperti, la mia contestazione e successiva richiesta sono state sproporzionate, inoltre, siccome sto pensando di negare il mio consenso per il contatto telefonico, se esiste qualche norma specifica nella legge sulla privacy a cui posso fare riferimento.

E’ con immenso piacere che leggo i suoi interventi: inseriti in un contesto chiaro, a cui non bisogna apportare correzioni e/o integrazioni: tuttavia, constato che lei, pur essendo pienamente consapevole del problema e ben conoscendone le soluzioni, tergiversa e non intende sciogliere il nodo gordiano, una volta per tutte.

Per intenderci, lei sa meglio di me, che l’addetto al recupero crediti, appreso di avere a che fare con un debitore ostico, si asterrà – probabilmente, se è perspicace e dotato di buon senso – dal ricontattarla: egli si limiterà a settare – così, almeno, avrei agito io ai tempi della mia attività di addetto al recupero crediti – sulla cartella digitale che la riguarda, un flag che indica l’infruttuoso tentativo di indurla a perfezionare un accordo a saldo stralcio del credito acquistato dalla società.

Ma la questione non si esaurirebbe comunque qui: fra qualche tempo, il responsabile del team aprirà tutte le posizioni a lui assegnate per il recupero crediti, toglierà il flag e impartirà a qualcuno il compito di recuperare il dovuto: così, un altro addetto (il turn over nei call center di recupero crediti è altissimo), la ricontatterà nuovamente. E la storia si ripeterà, nei secoli dei secoli, fino a quando lei pagherà oppure deciderà, finalmente, di presentare denuncia dettagliata, per molestie, all’Autorità di polizia, indicando le generalità dell’addetto, la ragione sociale della compagine per cui l’addetto lavora, il numero di cellulare oggetto dei contatti indesiderati, nonché i giorni, e gli orari, in cui è stato contattato a quel numero, pur avendo espresso chiaramente la volontà, a voce e per iscritto, di non essere ulteriormente molestato.

Solo così potrà, forse, mettere la parola fine a questo andazzo.

7 Dicembre 2018 · Ludmilla Karadzic


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