Qualora la banca, nell'ambito della propria autonomia gestionale, decida di non accettare una richiesta di finanziamento, è necessario che fornisca riscontro con sollecitudine al cliente; nell'occasione, anche al fine di salvaguardare la relazione con il cliente, andrà verificata la possibilità di fornire indicazioni generali sulle valutazioni che hanno indotto a non accogliere la richiesta di credito (d.lgs. 13 agosto 2010, n. 141). Alla luce della norma appena citata è possibile riconoscere un più significativo rilievo alle esigenze informative del cliente ed affermare, conseguentemente, in tema di valutazione del merito creditizio, la necessità di fornire indicazioni in ordine alle ragioni che hanno indotto a non accogliere la richiesta di credito. In pratica, alle richieste del cliente che palesano l'esigenza di maggiori indicazioni sul proprio "merito creditizio" e circa le motivazioni che hanno indotto la banca a non concedere il prestito, non è possibile opporre una formula di rito del tipo la ...
Io ho un pignoramento in busta da parte di Banca IFIS di restanti 11 mila euro: oggi ho ricevuto un atto di precetto sempre da Banca IFIS per un altro debito di 10 mila euro circa. Cosa succede in questo caso? Il secondo pignoramento viene messo in coda essendo di natura finanziaria ambedue o rischio il pignoramento auto? La mia è una vecchia TOYOTA del 2017 che vale si o no 2000 euro. ...
La banca a garanzia del prestito mi ha imposto l'acquisto di azioni
Ho ottenuto un prestito di euro 200 mila: la banca mi ha imposto di investire euro 40 mila in loro azioni. Mi ha fatto mettere queste azioni a garanzia del prestito. Dopo qualche anno il valore di queste azioni è sceso a 24/25 mila ed io, avendo delle rate arretrate, sono stato costretto a venderle per pagare le rate. Ora mi hanno messo in sofferenza. La domanda è: il valore della perdita (circa 15.000 euro) può essere considerato come costo aggiuntivo del prestito ai fini del raggiungimento del tasso soglia di usura? ...