Kamgaroo ed attivazione di altri abbonamenti indesiderati sullo smartphone? – Ecco come disattivarli e chiedere il rimborso all’operatore


Tutela consumatore - servizi non richiesti





E’ la terza volta che mi viene attivato un abbonamento ad un servizio, stavolta tale Kamgaroo, sul mio cellulare, con abbonamento settimanale a cinque euro: ogni volta sono costretto a chiamare per disattivarlo, ma i 5 euro iniziali vanno perduti.

Ho lasciato stare per le prime due volte, ma ora voglio richiedere la restituzione dei cinque euro sottratti.

Come devo fare, se possibile?

Spesso capita che con il browser del proprio smartphone, ma anche con applicazione come facebook o instagram, avvolte inconsapevolmente, avvolti attratti da banner trappola, ci si ritrovi abbonati a qualche servizio indesiderato, costoso e del tutto inutile, per svariate euro a settimana.

Come accade ciò.

Di solito nella stessa modalità.

Si naviga spensieratamente su internet con il proprio smartphone, quando all’improvviso si viene reindirizzati ad una pagina che pubblicizza un servizio in abbonamento.

Non essendo interessati, chiudiamo subiti la pagina senza cliccare nulla, ma pochi secondi dopo riceviamo un messaggio SMS che ci avvisa dell’abbonamento ad un determinato servizio per un tot/settimana.

Successivamente, la verifica del credito residuo toglie ogni dubbio che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto.

Ma come è potuto succedere?

Ebbene, c’è da sapere che tutte le principali compagnie telefoniche (Tim, Vodafone, Wind e 3) hanno stipulato accordi commerciali con le società che offrono questo tipo di ‘servizi’, consentendo loro di accreditare abbonamenti periodici ai loro clienti tramite un semplice clic nel browser.

Il costo degli abbonamenti si aggira di solito sui 5 Euro a settimana (ma anche 7 euro, nel peggiore dei casi).

Già questo fatto, di per sé, è molto grave.

I clic accidentali in rete, infatti, sono all’ordine del giorno, per cui dovrebbe essere (quantomeno) richiesto l’inserimento del proprio numero di telefono, prima di confermare l’acquisto.

Ma non finisce qui.

Le compagnie telefoniche hanno ben altre preoccupazioni che sorvegliare l’operato dei loro partner, motivo per cui questi ultimi spesso inducono o simulano il clic dell’utente in maniera fraudolenta, ovvero senza alcuna interazione da parte sua.

Inoltre, numerose testimonianze ci hanno confermato che i servizi in questione spesso non inviano neppure l’SMS di notifica di avvenuta attivazione, nonostante sia obbligatorio farlo.

E così, ti ritrovi improvvisamente abbonato a servizi che non hai mai richiesto, accorgendotene soltanto all’esaurimento del credito telefonico.

Purtroppo, questi banner ingannevoli o fraudolenti non appaiono soltanto su siti compiacenti o poco affidabili.

Riescono infatti ad inserirsi anche nei maggiori circuiti pubblicitari, tra cui AdSense di Google, potendo così infettare potenzialmente la maggior parte dei siti web.

Questo tipo di minaccia è nota in informatica con il termine di malvertising.

Ma dunque, come disattivare gli abbonamenti indesiderati, bloccarli ed essere rimborsati?

Innanzitutto, mai chiamare i numeri di telefono contenuti nel messaggio di conferma di attivazione dell’abbonamento.

Potrebbe infatti trattarsi di numerazioni a sovrapprezzo.

Al contrario, contattare immediatamente il proprio gestore telefonico, e richiedere:

  • La disattivazione dell’abbonamento indesiderato
  • Il rimborso dell’importo
  • Il blocco permanente di tutti i servizi digitali a pagamento (il cosiddetto barring SMS)

Alcuni operatori sono restii a concederlo, ma con un po’ di insistenza (e qualche tentativo) generalmente si riesce.

Ecco il numero da comporre per contattare i vari operatori telefonici:

  • Vodafone: 190
  • Tim: 119 (se non ci riesci, leggi questo articolo)
  • Wind: 155
  • 3: 133
  • Iliad: 177

Nel caso in cui tu si fosse impossibilitati a contattare immediatamente l’assistenza, bisogna assicurasi almeno di disattivare subito l’abbonamento in questione, manualmente.

Per farlo, è possibIle utilizzare l’applicazione per smartphone ufficiale del proprio gestore telefonico, oppure il sito ufficiale della piattaforma MobilePay (codice di accesso tramite SMS).

Se sono già trascorsi diversi giorni dall’avvenuto pagamento, oppure si è già stati rimborsati una volta, potrebbe capitare che gli operatori si rifiutino di concedere il rimborso.

In tal caso, è bene rivolgersi al CO.RE.COM. della propria regione e richiedere di avviare gratuitamente un tentativo di conciliazione, ai sensi del regolamento relativo alla risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche approvato con delibera n. 173/07/CONS.

Inoltre, è buona pratica controllare periodicamente i servizi attivi sul proprio numero, almeno finché non si richiede il blocco totale degli stessi (barring SMS).

Per controllare o disattivare servizi attivi non si deve far altro che visitare la già citata piattaforma Selfcare di MobilePay.

Una volta fatto, inserendo il proprio numero di telefono e selezionando il proprio gestore, si riceverà la password per accedere all’area personale e vedere i servizi attivi sul cellulare.

6 Dicembre 2018 · Giovanni Napoletano


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