Nucleo familiare di un ventiquattrenne che non convive con i propri genitori

La legge 197/2022 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025) ha abrogato il decreto legge 4/2019, che, all’articolo 2, comma 5 stabiliva che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non é coniugato e non ha figli.

Rientra in vigore, allora, il DPCM 159/2013, che all’articolo 2, comma 5, stabilisce che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori e a loro carico ai fini IRPEF, nel caso non sia coniugato e non abbia figli, fa parte del nucleo familiare dei genitori. Nel caso i genitori appartengano a nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se a carico di entrambi, fa parte del nucleo familiare di uno dei genitori, da lui identificato.

Ora, ricordiamo che, sono considerati fiscalmente a carico (indipendentemente dal fatto che i propri genitori abbiano, o meno, presentato dichiarazione dei redditi ed indicato in tale dichiarazione, il proprio figlio maggiorenne a carico fiscale) i figli:

– di età non superiore a 24 anni che nel 2022 hanno percepito un reddito complessivo uguale o inferiore a 4 mila euro, al lordo degli oneri deducibili;
– di età superiore a 24 anni che nel 2022 hanno percepito un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Pertanto nella fattispecie, chi al momento della presentazione della DSU/ISEE ha già compiuto 24 anni, ma, disgiuntamente, non è coniugato, non ha figli o non ha percepito nel 2022 un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro, rientra nel nucleo familiare dei propri genitori, anche se con essi non convive.

7 Gennaio 2024 · Genny Manfredi