Sto per iscrivermi alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza: mi sono trasferita da Reggio Calabria qualche mese fa.
Al momento, mi mantengo come barista part-time, sono in regola, e guadagno circa 600 euro al mese.
Vivo a casa di mia nonna, che aveva un appartamento a Roma da tanti anni, al momento deceduta: ho trasferito qui la mia residenza.
Vorrei sapere se rientro, alla luce della nuova normativa, nella no tax area per quanto riguarda le spese universitarie.
La no tax area introdotta a partire dal 2017 si rivolge a tutti gli studenti iscritti al primo anno o a quelli successivi in tutte le Università statali: per chi ha un reddito da modello Isee inferiore ai 13.000 euro è prevista, per il primo anno, l’esenzione totale dal pagamento dalle tasse universitarie.
Dunque, la no tax area per l’università, è la soglia di reddito al di sotto della quale gli studenti universitari beneficiano delle agevolazioni circa l’importo da pagare per essere iscritti alla facoltà universitaria scelta.
Tale soglia, dall’anno accademico 2018 è stata aumentata e fissata per legge.
Di conseguenza la nuova tax area università ISEE è a 13.000 euro ed è valida in tutte le Università statali.
Ciò significa che le tasse universitarie per chi ha un ISEE fino a 13.000 euro saranno, come descritto in seguito:
- per gli studenti di primo anno prevista l’esenzione totale dal pagamento dalle tasse universitarie.
- per gli Studenti di secondo anno e oltre l’esonero dalle tasse universitarie è mantenuto solo se entro una certa scadenza, agosto, vengono raggiunti determinati requisiti di merito: 10 crediti per chi è iscritto al secondo anno e 25 crediti per chi è iscritto dal terzo in poi fino al primo anno fuori corso.
Dunque, presentando il suo ISEE, dato che lei forma un nucleo familiare a sé, fornirà una dichiarazione annuale pari a 7200 euro: ciò vuol dire che ha pieno diritto, per il primo anno, all’esenzione dalle tasse universitarie.
Per gli anni successivi dovrà mantenere i parametri sopra indicati per non pagare le tasse.
21 Dicembre 2017 · Gennaro Andele