Espropriazione esattoriale di una casa di proprietà – Come funziona

Ipoteca








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Da poco i miei mi hanno donato un immobile (prima casa) su cui grava un’ipoteca dell’agenzia delle entrate e presso cui risediamo: ho intenzione comunque di acquistare un piccolo appartamento in cui poter andare ad abitare da sola. A quali conseguenze potrei andare incontro? Come posso evitare il pignoramento della casa in cui sono cresciuta quando i miei non ci saranno più? Grazie mille in anticipo





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L’immobile gravato da ipoteca è, ad oggi, di proprietà di un soggetto non debitore: e sarà espropriabile solo nel momento in cui l’importo complessivo (quota capitale, interessi e sanzioni) del debito garantito da ipoteca, superasse i 120 mila euro. Alla morte dei suoi genitori, qualora lei accettasse l’eredità e, quindi, diventasse debitrice, e nell’ipotesi in cui il debito esattoriale fosse lievitato oltre la soglia dei 120 mila euro, potrà evitare l’espropriazione fissando la residenza nella casa in cui è cresciuta e facendo in modo di non risultare proprietaria di altri immobili.

Infatti, la legge stabilisce che il pignoramento immobiliare per debiti verso la Pubblica Amministrazione non può essere effettuato se l’immobile ha, congiuntamente (cioè tutte) le seguenti caratteristiche: è l’unico immobile di proprietà del debitore; è adibito a uso abitativo e il debitore vi risiede anagraficamente; non è di lusso, (cioè non ha le caratteristiche previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici pubblicato nella Gazzetta ufficiale 218/1969) e non è comunque una villa (A/8), un castello o un palazzo di eminente pregio artistico o storico (A/9).

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26 Settembre 2020 · Simone di Saintjust