Ho una storia un po’ complicata e lunga che proverò a semplificare: sono fallito nel 1990 (una snc) nel 95-96 condannato per bancarotta (non ricordo neanche il perché) chiusura del fallimento a gennaio 2014.
A marzo 2014 notifica di un atto di precetto da una finanziaria che aveva acquisito crediti da una banca (mia creditrice quando avevo l’azienda). Udienza in tribunale e sono stato condannato al trattenimento del quinto (il giudice non ha concesso neanche di passare ad un decimo perché in quel tribunale hanno deciso di applicare solo il quinto). Il mio avvocato ha provato a chiedere l’esdebitazione, ma e’ stata rigettata
Il debito e’ di 70 mila euro (credo che lo porterò nella tomba). Mi sono separato e devo aiutare anche la mia ex che sta peggio di me. Avete qualche consiglio per migliorare la situazione?
Purtroppo non abbiamo nessun consiglio da dispensarle. Possiamo però aggiungere, giusto per dare almeno un ritorno informativo al suo quesito, che il giudice non può a propria discrezione decidere l’entità della quota di pignoramento che per debiti ordinari si attesta al 20% (a meno che non siano verificate particolari condizioni che nel suo caso non sembrano sussistere), mentre per debiti esattoriali (quelli per i quali agisce Equitalia) può anche arrivare al 10%.
29 Luglio 2016 · Ludmilla Karadzic