Inquilina morosa ma incolpevole e proprietario dell’immobile locato che non si attiva per riscuotere il bonus di sostegno affitto





Essendo in morosità di affitto da circa 10 mesi la proprietaria è morta ma aveva una amministratrice patrimoniale: non avendo ancora ricevuto da costei nemmeno una lettera di messa in mora, il comune mi ha concesso un bonus di sostegno all’affitto che verserà direttamente all’amministratore. Il quale(nonostante avesse ricevuto comunicazione Pec) non si e’ attivato per inviare al Comune i documenti richiesti per ottenere il sussidio, facendone scadere i termini di presentazione. Domanda: tutto ciò potrebbe in futuro prossimo avvantaggiarmi davanti al giudice per un congruo cd beneficio dei termini?

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Per morosità incolpevole si intende la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.

La perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale possono essere dovute ad una delle seguenti cause:

  1. perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
  2. cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
  3. cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
  4. malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.

Una volta accertata la morosità incolpevole, il giudice eventualmente adito dall’amministratore di sostegno e/o dagli eredi della defunta dovrà sicuramente concedere il cosiddetto termine di grazia all’inquilino inadempiente, cioè fisserà un termine per consentire di sanare la morosità.

L’inquilino moroso, che ha chiesto ed ottenuto, avendone diritto, il contributo comunale all’affitto, tuttavia non riscosso dall’amministratore di sostegno della defunta proprietaria dell’immobile locato, potrà presentare istanza al giudice allo scopo di ridurre la somma complessivamente dovuta per sanare la morosità, di un importo equivalente al sussidio non assegnato in quanto l’amministratore, sebbene invitato a farlo, non si è preoccupato di perfezionare tempestivamente la procedura prevista dal Comune erogante per l’attribuzione del beneficio.

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13 Giugno 2020 · Marzia Ciunfrini


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