Esiste una definizione ufficiale dell’indice di morosità di un condominio?
Immagino che sia costituito da due numeri: primo numero: rapporto tra il numero dei condomini morosi e il numero totale dei condomini; rapporto da calcolarsi ad una certa data (esempio a fine esercizio); rapporto tra il valore in euro dello scaduto e il valore in euro del consuntivo tale del condominio (calcolato alla stessa data del primo numero).
E giusto? E ufficiale o sono in uso (ad esempio da parte delle banche) altre definizioni?
In caso di mancato pagamento, anche di una sola rata del prestito concesso al condominio, ad esempio per far fronte a spese di manutenzione straordinaria o di riqualificazione e efficientamento energetico, tutti i condòmini risultano debitori solidali.
Pertanto, la valutazione del merito creditizio, o se vuole di un indice di morosità del condominio, si risolve nella valutazione del merito creditizio dei singoli condòmini.
Nella pratica, il rischio di morosità del condominio (e del successivo contenzioso) viene mitigato, più che dal calcolo teorico di indici svincolati dal credit score dei singoli condomìni, da misure proattive, disgiunte o congiunte, quali l’erogazione del credito a stato di avanzamento dei lavori (mutuo SAL), la costituzione di un pegno in conto corrente pari ad una quota (di solito il 10%) dell’importo del finanziamento, l’iscrizione di ipoteca sulle parti comuni interessate dai lavori di manutenzione straordinaria, di riqualificazione o di efficientamento energetico (mutuo ipotecario), la richiesta dell’unanimità dell’assemblea per l’approvazione della delibera di accensione del prestito.
Sia il primo che il secondo indice da lei ipotizzato finirebbero, invece, con l’assumere il valore di dichiarazione di parte e non di dato oggettivo, dal momento che non esiste (ancora) nessun organismo ufficiale preposto alla certificazione dei bilanci condominiali.
19 Dicembre 2017 · Annapaola Ferri