Se la concessione in uso dell'immobile ha avuto inizio prima del matrimonio del comodatario, non può ritenersi che il comodato sia stato concesso per adibire l'immobile a residenza coniugale. Ne discende che, in mancanza di ogni supporto probatorio anche solo presuntivo a conferma di una tale circostanza, il principio per cui il comodatario ha il diritto alla prosecuzione del rapporto per tutto il tempo per cui si protraggano le esigenze familiari, non può applicarsi ad una simile fattispecie. Infatti tale principio si riferisce ai casi in cui sia certo ed inequivocabile che il rapporto abbia avuto origine in vista di una tale destinazione. Si ricorda che, con il contratto di comodato, il proprietario concede gratuitamente a terzi il diritto di uso del bene proprio e che, soprattutto quando si tratti di un immobile, la sussistenza di un'effettiva volontà di assoggettare il bene a vincoli e a destinazioni d'uso particolarmente gravosi ...
Il proprietario dell'immobile può risolvere il contratto di comodato d'uso se la destinazione del bene non è chiara. Con il contratto di comodato, il proprietario concede gratuitamente a terzi il diritto di uso del bene proprio e, quindi, soprattutto quando si tratti di un immobile, la sussistenza di una effettiva volontà di assoggettare il bene a vincoli e a destinazioni d'uso particolarmente gravosi non può essere presunta, ma deve essere positivamente accertata. Nel dubbio, va adottata la soluzione più favorevole alla cessazione del vincolo. E' quanto emerge dalla sentenza 24838/14 della Corte di Cassazione. Da quanto si apprende dalla suddetta pronuncia, è legittima la richiesta di risoluzione, avanzata dal proprietario, di un comodato d'uso inerente un immobile, se la destinazione dello stesso non è chiara. A parere degli Ermellini, infatti, nel contratto di comodato, il proprietario concede gratuitamente a terzi il diritto di uso del bene proprio e, soprattutto quando ...
Immobile concesso a genitori e figli con contratto di comodato d'uso - Agevolazioni per IMU e TASI
Immobile concesso con contratto di comodato a genitori e figli - Agevolazioni per IMU e TASI Il codice civile definisce il comodato come il contratto col quale una parte consegna all'altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito. Qualora il contratto di comodato su beni immobili sia redatto in forma scritta, lo stesso è soggetto, oltre all'imposta di bollo, a registrazione in termine fisso, con l'applicazione dell'imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro. La registrazione deve essere effettuata entro 20 giorni dalla data dell'atto. La normativa vigente dispone che la base imponibile dell'IMU e quella della TASI (la base imponibile della TASI è la stessa dell'IMU) è ridotta del 50 per cento per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali ...