Sono dieci anni che compro la stessa marca di dentifricio al supermercato: negli anni, mi sono accorta che, spesso, il prodotto tende a diminuire (tubetti più piccoli) mentre alla fine il prezzo o rimane uguale o, addirittura, a volte subisce un rincaro.
Stando più attenda ho notato che la stessa pratica accade anche per altri tipi di prodotto.
Se fosse così per tutto, noi consumatori stiamo prendendo una bella fregatura.
C’è qualcosa che si può fare contro questo tipo di truffe?
Eggià, stesso prezzo ma meno prodotto: parliamo della shrinkflation, una trappola per consumatori, che permette alle società di mascherare un rincaro, diminuendo semplicemente il volume del bene venduto.
Così mentre un tempo una bottiglia d’acqua conteneva 150 cl di prodotto oggi ne contiene 120 cl.
E sembrano essere tantissimi i prodotti famosi che hanno avviato questa pratica.
Anche nel Belpaese, infatti, è già noto all’Istat: si tratta, in ogni caso, di una pratica che può causare effetti di sottostima dell’inflazione.
Già in passato non sono passati inosservate alcune pratiche di aziende che hanno ridotto la quantità pur mantenendo costante il prezzo.
Tra i tanti esempi quelli dei fazzoletti di carta, che da 10 sono diventati 9, il tubetto del dentifricio che da 100 ml è diventato 75 ml e via dicendo.
Non c’è un vero modo per difendersi in quanto non è sempre facile raffrontare due diverse confezioni se quella precedente non è più disponibile.
8 Maggio 2018 · Giovanni Napoletano
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