Il contratto di affitto a favore di terzo costituisce donazione indiretta

Un esempio di donazione indiretta è il contratto di locazione fra proprietario dell'immobile e il conduttore con canone da pagarsi ad un terzo beneficiario












Caio era locatore di un contratto di affitto di un negozio affittato di cui era proprietaria la madre: Caio solo percepiva i canoni di affitto. Possono costituire i canoni riscossi delle donazioni indirette?

E’ una donazione indiretta la donazione che, pur essendo posta formalmente in essere con modalità diverse rispetto a quelle tipiche della donazione (atto notarile), produce comunque l’impoverimento del donante e l’arricchimento del donatario.

Un esempio di donazione indiretta è il contratto di affitto di un negozio stipulato fra il locatore, proprietario di un bene immobile, e l’affittuario che stabilisce come destinatario del canone di affitto un terzo (nella fattispecie il figlio della proprietaria).

Si tratta di donazione indiretta anche se, in assenza di clausola esplicita contrattuale, locatore e affittuario si accordano, informalmente, sul fatto che il canone di affitto per il negozio dovrà essere versato con bonifico a favore del figlio del proprietario dell’immobile.

Non si riscontra il sussistere di una donazione indiretta se il figlio della proprietaria semplicemente passa a riscuotere il canone di affitto in contanti, pur rilasciando ricevuta.

Ma cosa vuol dire donazione di modico valore? l’articolo 783 del codice civile precisa che il modico valore si determina in base ad un parametro oggettivo (il valore economico del bene) e ad uno soggettivo (la consistenza del patrimonio del donante). In sostanza si tratta di una valutazione discrezionale che varia nel contesto della situazione in cui il giudice è chiamato a decidere. Insindacabile se congruamente motivata (cassazione sentenza 7913/2001).

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7 Maggio 2021 · Tullio Solinas