Titolare pensioni


I finanziamenti sono stati erogati in virtù del fatto che suo padre possiede un immobile.





Mio padre è titolare di due pensioni (una di reversibilità di mia madre) ed è proprietario di un immobile.

Ha contratto nell’ultimo periodo (dal 2009) una serie di debiti attraverso finanziarie e carte di credito, sempre di finanziarie, che hanno generato sia la cessione del quinto della pensione che un’ulteriore accumulo di rate che attualmente supera di 200 euro la sua disponibilità mensile.

Quindi ogni mese siamo costretti io e mia sorella a ripianare lo scoperto della banca che, oltre ai 200 euro delle finanziarie, conta le spese mensili per poter vivere con il minimo necessario.

La mie domande sono queste.

Come è possibile che gli siano stati accordati prestiti nonostante fosse evidente che non era nella possibilità di pagarli?

Oltre a lui (ovviamente) c’è qualcun altro che si può ritenere responsabile di questa situazione?

Quando hanno fatto i controlli per accordare i finanziamenti come è possibile che la sua banca abbia dato il consenso?

Si può interrompere almeno una parte dei pagamenti, ovviamente escluso il quinto che è trattenuto alla fonte, perché le finanziarie non hanno svolto i controlli con la dovuta attenzione, visto che non è normale che i prestiti siano superiori al suo reddito mensile?

I finanziamenti sono stati erogati in virtù del fatto che suo padre possiede un immobile.

I creditori ben sanno che la quota massima pignorabile della pensione è pari ad un quinto, fatto salvo l’importo del “minimo vitale”. E sono altresì consapevoli che solo il primo creditore procedente riesce ad ottenere il rimborso del debito. Gli altri dovranno attendere e non sempre riescono ad ottenere il dovuto, attesa l’età del debitore e la probabile rinuncia all’eredità dei chiamati.

Dunque, l’obiettivo è sicuramente l’immobile. Se sussistono le condizioni, prima che intervengano iscrizioni ipotecarie e pignoramenti, conviene valutare la possibilità di un prestito vitalizio ipotecario, che, nel contesto descritto, potrebbe rappresentare la soluzione.

L’alternativa è vendere a prezzo di mercato e non subire ulteriori danni da una eventuale vendita all’asta. Con un pò di fortuna, di determinazione e di tempismo, si possono anche costringere i creditori a soddisfarsi con il quinto della pensione …

Per il resto, se suo padre non risultava interdetto nel momento in cui andava a chiedere i finanziamenti, c’è ben poco da fare.

25 Gennaio 2012 · Ludmilla Karadzic


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