Fermo amministrativo e sgravio parziale per indebito contributivo – Si può far revocare?


L'eventuale vizio formale della procedura, che ha poi condotto al fermo amministrativo, dovrebbe essere decretata da un giudice.





In data 20/01/2020 veniva trascritto al PRA, su richiesta di agenzia entrate riscossione, un fermo amministrativo sul mio veicolo per un debito totale di € 8.130 a seguito di preavviso (che non ho mai ritirato causa mia assenza) notificato nelle date 10, 14 e 24 settembre 2019 (messo comunale) e 04/11/2019 (raccomandata A/R).

Concorrevano all’importo totale : una cartella di € 263.79 per debiti camera di commercio, una cartella di € 164.36 per debiti amministrazione finanziaria, e circa € 7.701,86 per 2 avvisi di addebito INPS per contributi non versati negli anni 2016/2017.
In data 18/10/2018 ricevevo, tramite raccomandata A/R, comunicazione da parte dell’INPS relativa a chiusura della mia posizione contributiva, dopo accertamenti d’ufficio, a far data dal 16/11/2010.

INPS aveva provveduto a correggere le date relative al periodo di attività ma non alla cancellazione e sgravio degli avvisi di addebito inviati dal 16/11/2010 in poi.

A seguito dell’iscrizione del fermo amministrativo di cui sopra, dopo instanze e comunicazioni, INPS procede allo sgravio degli avvisi di cui sopra in data 12/02/2020.

Considerando che tale sgravio è stato effettuato per un indebito e che quindi, già alla data di emissione del preavviso di fermo, i due atti INPS contenuti nello stesso avviso risultavano viziati, che la stessa giurisprudenza considera un fermo amministrativo, per sua natura, analogo all’atto di precetto nell’ambito del processo dell’esecuzione civile, e che come tale deve essere considerato nella sua interezza;

Vorrei chiedervi se, alla data odierna, ovvero con procedura di fermo amministrativo già reso esecutivo, io sia ancora in tempo a chiedere la revoca d’ufficio, considerando che i due atti viziati, anche se parziali dell’atto di preavviso, dovrebbero comunque concorrere all’annullamento dell’intera procedura.

In caso di risposta affermativa al mio quesito, pensavo di presentare l’eventuale istanza direttamente allo sportello, così da recuperare tempo, previo invio tramite pec.

L’eventuale vizio formale della procedura, che ha poi condotto al fermo amministrativo, dovrebbe essere decretata da un giudice.

Considerato poi che Agenzia delle Entrate Riscossione ha correttamente formulato la pretesa basata sulle iscrizioni a ruolo consegnate da INPS (il cui sgravio, forse, ancora non è stato comunicato) e che, sostanzialmente, comunque residua un debito non saldato che, da solo, giustificherebbe l’iscrizione di fermo amministrativo, la vedo abbastanza dura.

Può, tuttavia, tentare con un ricorso amministrativo da presentare allo sportello della sede territoriale di Agenzia delle Entrate Riscossione, anche per vedere l’effetto che fa.

14 Febbraio 2020 · Patrizio Oliva


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