Per quanto riguarda la vicenda del cambio di fatturazione per la telefonia, da 30 a 28 giorni e viceversa, sto, io come tanti, ancora cercando di capire se si otterranno i rimborsi per i pagamenti non dovuti o meno.
A che punto si è arrivati?
Ci sono provvedimenti o novità in arrivo?
L’Agcom ha avviato un’istruttoria, che sarà seguita da un procedimento sanzionatorio, per ovviare alla vicenda della fatturazione da 28 a 30 giorni e dei costi extra pagati dai consumatori.
Nel dettaglio, L’Agcom, nell’ambito dell’attività di vigilanza sul ripristino della cadenza mensile della fatturazione e dei rinnovi delle offerte dei servizi di comunicazioni elettroniche, ha avviato un procedimento sanzionatorio per condotta non conforme alle disposizioni di settore, con particolare riferimento all’art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche, nei confronti degli operatori TIM S.p.A e Wind Tre S.p.A.
Il Consiglio dell’Autorità ha preso in esame la riformulazione delle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali poste in essere dagli operatori successivamente al provvedimento n. 27087 con cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato è intervenuta nei confronti di Assotelecomunicazioni, TIM S.p.A, Wind Tre S.p.A, Fastweb S.p.A. e Vodafone S.p.A. in relazione all’asserita intesa concernente la determinazione delle modifiche di prezzo comunicate agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla legge 172/2017.
A seguito della rideterminazione da parte degli operatori dell’originario aumento dei rinnovi delle offerte, l’Autorità ha richiamato TIM S.p.A e Wind Tre S.p.A al rispetto degli obblighi previsti dalla normativa di settore in materia di informativa nei confronti degli utenti interessati dalla nuova manovra al fine di consentire, anche mediante il legittimo esercizio del diritto di recesso, scelte contrattuali consapevoli.
In esito al monitoraggio svolto, è emerso che gli operatori richiamati non hanno assicurato, per il tramite delle comunicazioni rese all’utenza finale tramite SMS e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso.
È emerso altresì che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo.
Per questi motivi è stato avviato un procedimento sanzionatorio.
Per arrivare alle sanzioni vere e proprie ci vorranno fino a 150 giorni dalla notifica di avvio del procedimento.
Ma Tim e Wind rischiano di pagare salato il conto della bolletta a 30 giorni: le multe possono superare il milione di euro.
17 Maggio 2018 · Giovanni Napoletano