Fatturazione energetica: passaggio da mercato tutelato a libero? – Suggerimenti pratici per non farsi fregare


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Anche se con il decreto milleproroghe è stato rimandato tutto, sono comunque preoccupato, in merito alle fatturazione energetica, per il passaggio dal mercato tutelato a quello libero.

Più precisamente, non dispongo, in questa fase di transizione, di elementi sufficienti per capire, in pratica, cosa cambierà e come comportarmi con i gestori.

Avete qualche suggerimento tecnico/pratico?

Come lei, molti altri consumatori stanno richiedendo, negli ultimi mesi, più chiarezza in merito al passaggio, nella fatturazione energetica, da mercato tutelato a mercato libero: ciò, infatti, influirà sulle bollette di acqua luce e gas, e dunque, inevitabilmente sulle vite di tutti gli italiani.

Vogliamo, dunque, fornire alcuni suggerimenti pratici che, soprattutto in questa fase di transizione, possono minimizzare i rischi di scelte sbagliate e mettere i consumatori in condizione di scegliere consapevolmente.

Infatti, soprattutto nel caso in cui vi siano sollecitazioni direttamente da parte imprese per cambiare fornitore, il consumatore deve saper riconoscere alcuni trucchi e schemi di comportamento comuni, al fine di marginalizzare gli operatori scorretti.

Innanzitutto, è bene non firmare o dare il proprio consenso telefonico prima di aver letto e compreso le condizioni di fornitura.

Può accadere di ricevere visite o telefonate in cui gli agenti/ venditori vi propongono di aderire a un’offerta che vi permetterà evitare un aumento dei prezzi o di godere di un particolare sconto, assicurandovi che, pur cambiando formalmente la società che emette la fattura, il fornitore di energia (a volte, chiamato ingannevolmente “distributore”) resterà lo stesso (ma, in realtà, cambierà).

Spesso, durante tali visite o telefonate, gli agenti pressano il consumatore perché dia una risposta immediata, millantando la prossima scadenza dell’offerta proposta oppure cercano di far sentire il consumatore ignorante/disinformato.

Attenzione alla proposta di prezzi ingannevolmente fissi e/o bassi, in cui i risparmi sono falsamente indicati, ad esempio presentando il valore della componente energia (o della spesa per la materia prima energia) come il prezzo complessivo, ingigantendo i possibili risparmi e/o omettendo le componenti determinate dal regolatore.

Resistete alle sirene dello sconto e insistete per ottenere, prima di iniziare la procedura di contrattualizzazione, un documento stampato in cui le condizioni economiche, la durata dell’offerta e le condizioni che verranno successivamente applicate siano chiaramente esposte.

Non fatevi ingannare dall’insistenza degli operatori e chiedete di essere ricontattati qualche giorno dopo, per avere il tempo di leggere e fare gli opportuni confronti, se l’offerta vi sembra interessante.

Essere adeguatamente informati sulle condizioni contrattuali, prima della conclusione del contratto, mediante uno stampato (e non gli appunti dell’agente o quanto vi riferisce l’operatore del call centre) è un vostro diritto.

Nel caso di vendite attraverso il canale telefonico (teleselling), inoltre, può accadere che il venditore non si limiti a raccogliere una mera manifestazione di interesse del consumatore priva di conseguenze giuridiche, ma ritenga concluso il contratto a seguito della registrazione telefonica durante la quale viene acquisito solo il consenso del consumatore alla registrazione della telefonata.

Fate attenzione.

Secondo il corretto processo di conclusione del contratto telefonico il consumatore ha il diritto di confermare per iscritto la propria volontà di concludere il contratto, successivamente alla telefonata in cui ha manifestato il proprio interesse per l’offerta propostagli.

In alternativa, il consumatore può rinunciare a tale diritto e preferire la conferma telefonica, ossia attraverso lo scambio dell’offerta e dell’accettazione su supporto durevole materiale o elettronico (ad esempio, la registrazione della telefonata), purché però vengano rispettate determinate condizioni: se il consumatore acconsente.

In tale secondo caso, infatti, la procedura di contrattualizzazione telefonica prevede, che il consumatore, dopo essere stato informato del fatto che con la registrazione telefonica rinuncia alla forma scritta, presti:

  1. il consenso esplicito ad effettuare la conferma della volontà di concludere il contratto su supporto durevole (e dunque a rinunciare alla forma scritta) e non il semplice consenso alla registrazione della telefonata;
  2. il consenso al cambio fornitore o al cambio dell’offerta;
  3. la conferma di tale consenso.

La registrazione telefonica deve essere messa nella piena disponibilità del consumatore (anche attraverso la trasmissione delle credenziali per accedervi sul sito Internet del venditore), in modo tale che questi possa conservarla e riprodurla.

Assicuratevi sempre di aver letto le Condizioni Economiche e le altre principali Condizioni Contrattuali prima della conferma.

Richiedete di confermare previa ricezione della documentazione contrattuale al vostro indirizzo di posta elettronica o convenzionale o attraverso un link via sms a tale documentazione.

Appuntatevi nel corso della telefonata il nome preciso dell’offerta e verificatene le condizioni economiche sul sito Internet del venditore prima della conferma, in particolare se scegliete la conferma telefonica.

In merito, invece, ad attivazioni non richieste o disconoscimento del contratto, spesso i venditori o i loro agenti tentano di carpire i vostri dati per farvi cambiare fornitore.

Nei casi più gravi, l’agente chiede i vostri dati anagrafici, di fornitura e perfino bancari, millantando la necessità di verifiche tecniche da parte del distributore o di non meglio precisate Autorità (non è il loro compito) oppure presentandosi come dipendenti del vostro fornitore (quando in realtà così non è), e in tal modo carpisce la vostra firma “per ricevuta” o “per conferma del passaggio” oppure il vostro consenso vocale.

Può accadere di ricevere chiamate in cui vi viene chiesto di confermare il consenso reso in una precedente telefonata. Potreste anche ricevere una lettera di conferma della accettazione della vostra richiesta di passare ad un nuovo fornitore ovvero direttamente la fattura relativa al primo mese di fornitura.

Molti venditori di energia elettrica/gas attivi nelle vendite a domicilio effettuano correttamente una “telefonata di verifica” del consenso (quality call, check call, per intercettare firme false ecc.), durante la quale è possibile confermare la volontà di cambiare fornitore ovvero di negare il proprio consenso senza dover dare spiegazioni e senza costi.

In tale ultima ipotesi, siate certi di negare chiaramente la vostra volontà di attivare un nuovo contratto. Chiedete copia del contratto da voi asseritamente firmato o della registrazione delle telefonate.

Se siete in grado di provare che la firma non è vostra – basta confrontarla con la vostra carta d’identità – o che non siete voi che rispondete alle telefonate, potete disconoscere il contratto, inviando un reclamo all’indirizzo per i reclami che trovate sul contratto, nella registrazione o sul sito del professionista.

Nel caso di attivazione non richiesta:

  1. avete diritto a non pagare la fornitura ai sensi dell’art. 66-quinquies del Codice del Consumo;
  2. potete sporgere reclamo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato;
  3. il fornitore non richiesto vi deve riportare al precedente fornitore secondo la procedura di ripristino prevista dalla delibera n. 228/17 dell’ARERA.

Ricordatevi, poi, il diritto di esercitare il ripensamento.

Il consenso dato nelle vendite telefoniche e a domicilio non è irreversibile: il consumatore dispone del “diritto di ripensamento”, cioè del diritto di recedere dal contratto, nei 14 giorni solari successivi alla conclusione dello stesso, senza condizioni o giustificazioni (art. 52 del Codice del Consumo).

Tale diritto permette in ogni caso al consumatore di rivedere la propria decisione e tornare indietro se non è convinto o se scopre di essere stato ingannato su alcune caratteristiche fondamentali dell’offerta.

Si può recedere dal contratto inviando il modulo o una qualsiasi comunicazione – riportanti l’identificativo della vostra fornitura (nome/cognome intestatario, POD/PDR, codice fiscale, matricola contatore (per il gas) e la data di conclusione del contratto – agli indirizzi forniti dal venditore.

Per le vendite a domicilio, i 14 giorni di ripensamento decorrono dalla firma del modulo contrattuale oppure dall’avvenuta accettazione da parte dell’operatore della proposta di cambio fornitore proveniente dal consumatore.

Per le vendite telefoniche, i 14 giorni di ripensamento decorrono da quando il consumatore invia la conferma scritta o riceve la registrazione della telefonata di conferma (o le credenziali per accedere a tali registrazioni sul sito Internet del venditore).

Infine, potreste ricevere una comunicazione di addebiti in conto corrente una tantum, di modesta entità, da parte di Autorità o distributori.

Non fatevi ingannare.

In tal caso si tratta di un modo per farvi credere che l’addebito che vi troverete sul conto corrente è legittimo, contrariamente al vero.

I lavori di manutenzione ed ammodernamento delle reti elettriche, idriche e del gas sono coperti da apposite voci delle bollette (p.es., trasporto e gestione del contatore), di ammontare deciso dal Regolatore (ARERA) e uguale per i consumatori in regime di tutela e per quelli sul mercato libero, e non sono addebitati con bollette separate una tantum. In ogni caso, le Autorità non contattano i singoli utenti, se non per iscritto in casi rari e specifici. Si tratta invece di un uso fraudolento del vostro IBAN.

Nel caso, invece, di addebiti di ignota provenienza, è opportuno sapere che il consumatore può chiedere alla propria banca la revoca degli addebiti SDD (che hanno preso il posto dei vecchi RID) entro 8 settimane dal giorno in cui è avvenuta l’operazione di addebito, senza dover dimostrare nulla (in caso di addebiti chiaramente non autorizzati, il termine per richiedere la revoca sale a 13 mesi).

Per evitare che tale termine trascorra, non attendete l’estratto conto trimestrale per verificare gli addebiti ricevuti, ma monitorate periodicamente i vostri movimenti bancari o richiedete l’invio di sms informativi (a pagamento) ogni volta che un addebito è eseguito.

In breve:

  • Non abbiate fretta.
  • Usate tutti gli strumenti di conoscenza messi a vostra disposizione per individuare l’offerta più adatta e conveniente rispetto alla vostra attuale.
  • Leggete il contratto (o almeno le condizioni economiche di fornitura) con attenzione.
  • Chiedete sempre un secondo contatto per confermare la volontà di sottoscrivere una nuova fornitura, dopo aver letto le condizioni di fornitura.

1 Ottobre 2018 · Giovanni Napoletano


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