Erede testamentario

Il TFR fa parte della massa ereditaria e come tale rientra nelle disposizioni testamentarie.












Sono l’erede testamentario di mio zio, dipendente pubblico, deceduto in attività lavorativa. Non aveva nè figli, nè moglie nè parenti a carico.

In qualità di erede testamentario, ho avuto diritto ai 2/3 dei suoi beni, perchè 1/3 è andato come quota legittima a sua madre.

Per quanto riguarda il tfr, mi pare di aver capito questo, leggendo sul sito dell’inpdap:

”In caso di decesso dell’iscritto in attività di servizio (articolo 2122 del codice civile) il Tfr maturato fino a quel momento spetta al coniuge, ai figli, e, se vivevano a carico del lavoratore, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo grado. Se non vi è accordo tra gli aventi diritto, la ripartizione del Tfr deve farsi secondo il bisogno di ciascuno. In assenza di tali beneficiari, il Tfr è attribuito agli eventuali eredi testamentari ovvero, ove non vi sia testamento, agli eredi legittimi.”

Vuole quindi dire, dato che il defunto, in questo caso, non aveva moglie, figli o parenti a carico, che il tfr andrà all’erede testamentario?

E sempre nella forma 2/3 all’erede testamentario e 1/3 all’erede leggitimo?

Ultima domanda: il tfr è solitamente esclusione dalla tassazione di successione. Lo è anche quando l’erede è un parente, come nel mio caso che sono nipote, non di primo grado?

Il TFR fa parte della massa ereditaria e come tale rientra nelle disposizioni testamentarie; ovviamente fatta salva la quota di legittima.

Nel caso specifico, dunque, per due terzi all’erede testamentario e 1/3 all’erede legittimo.

Per quanto riguarda la tassa di successione solo coniuge, figli e parenti in linea retta hanno diritto a una franchigia di un milione di euro per ciascuno degli eredi.

Non sono a conoscenza, ma non le escludo,  di particolari esenzioni riguardanti la tassa di successione relativa al trattamento di fine rapporto del “de cuius”.

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17 Gennaio 2012 · Tullio Solinas