Convivenza more uxorio: il beneficiario, il quale ha avuto in eredità l'immobile, non può cacciare dall'abitazione il convivente del deceduto. L'azione di spoglio per riprendere possesso dell'appartamento è legittima, perché con la lunga relazione si crea un interesse che merita tutela. La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che dà vita ad un consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su un interesse proprio del convivente e diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità. Tale interesse assume i connotati tipici di una detenzione qualificata che ha titolo in un negozio giuridico di tipo familiare. Pertanto l'estromissione violenta o clandestina dall'unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario ai danni del convivente non proprietario, legittima quest’ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l'azione di spoglio. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza ...
Convivenza di fatto e diritto di abitazione della convivente superstite
Il mio compagno, proprietario dell'appartamento in cui abbiamo convissuto negli ultimi dieci anni, è deceduto il mese scorso: io convivevo di fatto con lui, anche se ho residenza anagrafica in altro comune. I figli, eredi, pretendono che io lasci immediatamente libero l'appartamento. Posso oppormi a tale richiesta? ...
Eredità e concessione da parte del de cuius del diritto di abitazione ad uno dei coeredi
Recentemente è deceduto mio padre, già vedovo da anni, possiede un conto corrente bancario (ormai vuoto) da ciò che mi dice mia sorella con lui convivente (pur avendo lei una casa propria) e una casa di proprietà: mia sorella continua a vivere nella casa dei miei genitori, che, ora per metà sarà anche mia evidentemente e non fa parola sul fatto che dovrebbe lasciare la casa o, comunque, se decidesse di voler continuare ad abitarci, sarebbe giusto che ci mettessimo d'accordo e che quindi pagasse la mia metà della casa. Premetto che i rapporti non sono idilliaci, anche per i favoritismi economici fatti dai miei genitori in suo favore, pur avendo lei un lavoro e nessun problema economico. Ora vi chiedo, c'é un limite di tempo oltre il quale io posso pretendere che lei lasci la casa? E poi cosa prevede la legge nel caso dell eredità? Potrebbe mio padre ...