Equitalia fra disinformazione ed irresponsabilità – la casta colpisce ancora …

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Equitalia applica le leggi che il Parlamento approva. Del resto senza i crediti recuperati da Equitalia non potrebbero essere pagate le lauree del Trota, le auto blu i privilegi della casta e, cosa più importante, non ci sarebbe “trippa per i gatti di Montecitorio e palazzo Madama”.

Equitalia è solo l’ultimo capro espiatorio offerto all’opinione pubblica (quella che ragiona con la pancia e non con il cervello) per distogliere l’attenzione dalle reali e gravi colpe (tasse insostenibili per arricchire sé stessa e non per erogare servizi ai cittadini) di una classe politica ormai completamente discreditata ed irresponsabile.

Il gioco risulta facile, coadiuvato com’è dai mass media (in questo ancora più irresponsabili della classe politica) che hanno capito bene come l’affare Equitalia (e dunque la pubblicità) faccia tiratura in questo momento. Ed allora qualsiasi povero disgraziato che decida di togliersi la vita per “cazzi” suoi, invece di ottenere silenzio e rispetto, si vede sbattuto sulle prime pagine di giornali, blog e telegiornali: purchè abbia ricevuto almeno una cartella esattoriale, non importa se qualche anno fa. Gli ispettori dell’ADE e dell’INPS se aggrediti, vengono assunti d’imperio in Equitalia (vedi La Repubblica).

Poi, i megalomani (motivati dalla cassa di risonanza offerta dai mass media) non mancano mai. Il caso di Bergamo lo dimostra. Dopo una vita mediocre, ecco l’occasione per diventare una celebrità ed incassare anche la solidarietà del “rincoglionito” e dei suoi accoliti padani. Cosa c’entrano gli impiegati dell’ADE o anche di Equitalia con la pressione fiscale intollerabile e la cronica mancanza di lavoro? Cosa c’entrano loro con gli sprechi, i privilegi di casta, la corruzione dilagante e il malgoverno?

I sindaci, però, stanno facendo la propria parte e sgomitano per un trafiletto di disinformazione. Tutti a gara per “licenziare Equitalia”. Peccato che il “licenziamento” sia previsto da una legge. Vedremo quanto saranno più generose e comprensive le società esattoriali locali. Sono convinta che, in alcuni contesti ambientali, i contribuenti che non potranno pagare non si suicideranno più: verranno suicidati.

Magari per accontentare chi, come lei, si aspetta chissà quali sfracelli i politici più fantasiosi si inventeranno la giornata in memoria delle vittime di Equitalia. E forse saremo anche contenti per la lungimiranza, l’umanità e la comprensione di chi ci governa.

Se fossimo un tantino più razionali e meno propensi a metabolizzare disinformazione e leggende metropolitane costruite ad uso e consumo del popolo bue, ci chiederemmo perchè concediamo ancora a questa classe politica la possibilità di perpetuare sé stessa. Non staremmo a cincischiare sul futuro di Equitalia, ma su quello nostro, nerissimo se le cose non cambieranno a breve.